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La
Vecchia ubriaca
(
Fig. 36
), copia romana in
marmo di un originale bronzeo datato tra il III
e il II secolo a.C., presenta un realismo forse an-
cora più esasperato nella raffigurazione della
vecchiaia degradata dall’ubriachezza
(
Fig. 37
).
Siamo in presenza di un soggetto assolutamen-
te impensabile nell’Età Classica, costantemente
volta alla ricerca del bello ideale.
g
Figg. 36-37
- Vecchia ubriaca,
copia romana in marmo
da un originale in bronzo,
altezza 92 cm, III-II secolo a.C.;
Roma, Musei Capitolini.
Il petto,
parzialmente
denudato
nella scompostezza
indotta
dall’ubriacatura,
è magro e scarno,
con la pelle
che aderisce
alle ossa.
La bocca
è senza denti
e si apre
in un sorriso
vuoto e inebetito.
La testa rovesciata
all’indietro getta
luce sulla pelle
del viso floscia
e cadente.
Le braccia
sorreggono
un vaso
colmo di vino,
parzialmente
inclinato
a rendere
l’abbandono
all’ebbrezza
della donna.
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