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La propensione per la resa realistica è particolar-
mente evidente in due celebri statue: il
Pugile a
riposo
e la
Vecchia ubriaca
.
Il
Pugile a riposo
(
Fig. 34
) è in una posa e in un
atteggiamento molto lontani dall’idealizzazione
classica, che mostrava sempre giovani uomini
nel fiore dell’età, straordinariamente belli, colti
durante la competizione (come nel caso del
Di-
scobolo
di Mirone), al momento della vittoria (il
Diadùmeno
di Policleto), o alla conclusione della
gara (l’
Apoxyòmenos
di Lisippo), in ogni caso in
atteggiamenti di grande serenità e compostezza.
Il
Pugile a riposo
, invece, mostra un uomo sfinito
al termine di un combattimento, seduto per ri-
prendersi dalla fatica (
Fig. 35
).
L’opera, uno dei rarissimi originali bronzei pro-
dotti in Grecia e ritrovati a Roma, è da alcuni stu-
diosi collocata tra il II e il I secolo a.C., mentre se-
condo altri è da ricondurre addirittura alla mano
di Lisippo.
Il volto è tumefatto
dai colpi, il naso
è rotto,lo sguardo
è perso nel vuoto.
La bocca
è contratta
in una smorfia
che esprime
tutto il dolore fisico
e quello morale
per la sconfitta
subita.
Le ferite
sanguinanti
delle guance
sono rese
per mezzo
di inserti in rame.
h
Figg. 34-35
Pugile a riposo,
dalle Terme di Costantino,
bronzo, altezza 128 cm,
IV o II secolo a.C.; Roma,
Museo Nazionale Romano.
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