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L’Età Ellenistica: una nuova era culturale
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L’Età Ellenistica è caratterizzata da cosmopolitismo,
universalismo e multiculturalismo
La configurazione politica del mondo ellenistico,
comprendente i quattro regni sorti dall’impero
di Alessando e dalla Grecia stessa, era profonda-
mente diversa dall’assetto che aveva caratteriz-
zato la vita nella Penisola Ellenica nei secoli pre-
cedenti, quando aveva trionfato il modello della
pòlis
. Nelle piccole comunità che si autogoverna-
vano la partecipazione dei cittadini alla vita pub-
blica era un diritto e un dovere, un’occupazione
fondamentale; nei regni ellenistici la gestione del
potere era nelle mani di un sovrano assoluto e ac-
centratore che disponeva di una macchina statale
di dimensioni colossali.
A questo profondo cambiamento corrispose ine-
vitabilmente una trasformazione altrettanto radi-
cale nel modo in cui l’individuo viveva la propria
dimensione esistenziale: egli non era più il citta-
dino di una
pòlis
, ma il suddito di un sovrano; se
l’individuo era un poeta, un filosofo, uno sculto-
re o un pittore, egli non si rivolgeva più ai propri
concittadini, con cui spartiva valori e obiettivi,
ma ai sudditi dell’impero; la sua prospettiva era
universale, in quanto rivolta a un universo enor-
me composto da coloro che parlavano o che co-
noscevano il greco. Per questa ragione si attribui-
sce agli uomini dell’Età Ellenistica una visione co-
smopolitica, cioè propria di colui che si considera
cittadino del mondo e che pertanto sa anche tol-
lerare e apprezzare culture e costumi diversi dai
suoi. Pertanto, pur consapevoli dell’appartenenza
alla cultura greca, gli uomini dell’Età Ellenistica
vivevano e coltivavano i valori di una società mul-
ticulturale, nella quale ciascuna delle molte etnie
che partecipavano dei regni ellenistici vedeva ri-
conosciute le sue peculiarità culturali, tutte pro-
tese alla creazione di un linguaggio comune.
Inoltre, con l’esaurimento dell’esperienza delle
pòleis
, gli uomini non erano più obbligati a occu-
parsi di politica: da ciò derivò l’accentuarsi della
tendenza verso l’individualismo e il ripiegamento
verso la sfera privata, già fortemente manifestati-
si nei decenni di crisi del IV secolo a.C. Nelle arti
figurative, sul piano dei contenuti prevalse l’in-
teresse per la realtà quotidiana e per l’espressio-
ne dei sentimenti. Di pari passo, nella filosofia,
all’enciclopedismo di Aristotele si accompagnò
g
Fig. 5
- Ricostruzione
di Alessandria d’Egitto.
Alessandria d’Egitto
La pianta di Alessandria
fu realizzata seguendo
un precedente progetto
dell’architetto Ippodamo
di Mileto del V secolo a.C.,
secondo il quale,
come di consueto
nelle fondazioni ispirate
al modello ippodameo,
le abitazioni dovevano
essere collocate lungo
i due viali principali
della città, intersecati
ad angolo retto, e lungo
una serie di strade
minori parallele tra loro
che partivano dai viali
principali.
Il Palazzo Reale
Il Palazzo Reale era l’edificio
più imponente della città:
occupava un quarto dell’intero
centro urbano ed era dotato
di un porto privato.
Il Museo e la Biblioteca
All’inizio del III secolo a.C. i rotoli di papiro conservati nella biblioteca
erano circa 400 mila, ma quando nel 47 a.C., durante l’assedio
di Cesare ad Alessandria, la biblioteca bruciò, si calcolò la perdita
di circa 700 mila opere. Sei anni dopo Antonio regalò a Cleopatra
circa 200 mila rotoli; nel 272 d.C., tuttavia, un nuovo incendio
distrusse completamente la biblioteca e le opere in essa conservate.
Biblioteca
e repertori
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