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Il Seicento: tra naturalismo e ideale classico
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Il paesaggio
contrastanti effetti di luce
, che si creano tra il giallo
dorato dei raggi solari e le minacciose nubi cariche
di tempesta. Su una superficie di dimensioni ridotte
il pittore ritrae un paesaggio grandioso e drammati-
co, pur prendendo spunto da un luogo modesto co-
me un villaggio fluviale nei pressi di Amsterdam e la-
scia allo spettatore il compito di completare ciò che
qui è solo suggerito.
Nell’ambito del paesaggio seicentesco l’Olanda
detiene il primato, anche grazie all’opera di
Ja-
cob van Ruisdael
(Haarlem, 1628 ca - 1682) che
è considerato il maggior interprete di quel gene-
re.
Il castello di Bentheim
(62)
, oggi a Dublino, è
la più bella versione di un soggetto spesso ritrat-
to da Ruisdael.
Egli mescola elementi reali, come il castello, e di
fantasia. Punta su una visione dilatata il più pos-
sibile, per ottenere un effetto maestoso, al qua-
le concorre la natura lussureggiante, chiamata a
esaltare la bella costruzione del castello medieva-
le. Ruisdael passa dall’evidenza analitica dei pri-
mi piani, e da un’indagine compiuta sui toni pro-
fondi del colore della vegetazione, alla limpidezza
compatta del cielo. Pur ampliando il campo visivo
la visione non perde la sua classicheggiante unità.
con le rovine antiche sul fondo, realizza una quie-
te ideale nella poetica fusione tra mito e natura e
un’immagine della vagheggiata Arcadia.
Il paesaggio in Olanda
Una nota a parte merita la produzione di paesag-
gio nei
Paesi Bassi
, genere già praticato nel Cin-
quecento, ma divenuto nel Seicento un soggetto
apprezzato dalle
classi borghesi emergenti
e uti-
lizzato con finalità di decoro domestico. Carat-
terizzata da una rigorosa
indagine luministica
e
da un’interpretazione estranea a significati di ti-
po moraleggiante e filosofico, più noti in Italia, la
pittura di paesaggio nordico vanta numerosi pit-
tori d’eccellenza.
Il paesaggio come mito
Per
Rembrandt
(p. 453) non si trattava di restitui-
re obiettivamente la natura: nei suoi dipinti il pae-
saggio non è più scenario di un mito ma diventa es-
so stesso mito.
Nel
Paesaggio con ponte di pietra
(61)
lo spunto reali-
stico della taverna e dei barcaioli che attraversano il
canale è inserito in un clima quasi di fiaba, dove tut-
ta l’attenzione del pittore è concentrata nella resa dei
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