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Il Seicento: tra naturalismo e ideale classico
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Michelangelo Merisi detto il Caravaggio
to di inquietante silenzio che intorbida l’atmosfe-
ra del martirio.
La luce
fa emergere dal buio le figure del Battista e
del carnefice. La zona di destra è volutamente lasciata
in ombra e i soli ad abitarla sono i due carcerati cu-
riosi. Dalla testa non ancora recisa di San Giovanni
sgorga un fiotto di sangue che diviene scrittura, poi-
ché il pittore lo usa per firmare
(27)
. Tuttavia gli ono-
ri che si era conquistato a Malta, divenendo cavalie-
re di giustizia dopo aver fatto un anno di noviziato,
si vanificarono improvvisamente: un’altra volta il Ca-
ravaggio precipitò nella polvere per aver preso par-
te a una rissa. Imprigionato, riuscì a fuggire «iscala-
ta di notte la prigione» e riparò in Sicilia
In Sicilia
Anche il periodo siciliano, durato poco meno di
un anno, è molto intenso. Dipinge sempre più ve-
locemente, non badando alla bella forma, quasi
preso dalla smania di riempire la tela di
contenu-
ti drammatici
.
La
Resurrezione di Lazzaro
Il colore è ridotto a poche gamme e nella
Re-
surrezione di Lazzaro
(28)
, dove si tocca il verti-
ce della sua
religiosità tormentata
, il Caravaggio
rompe gli schemi iconografici consueti del sog-
getto e rappresenta Lazzaro tra la morte e la vi-
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