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l e t t u r a
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o p e r a
Ercole al bivio
di Annibale Carracci
La tela era posta al centro del soffitto del gabinetto del
cardinal Odoardo Farnese, nel palazzo romano della
famiglia, affrescato da Annibale nel 1595-96. Nel 1622,
quando i Farnese lasciarono Roma per Parma, ven-
ne rimossa e collocata nel Palazzo del Giardino della
città emiliana, per riprendere il viaggio verso Napoli,
nel 1734, quando la famiglia si trasferì in questa città.
Al centro
il giovane Ercole siede nudo e pensoso su
un sasso, poggiandosi a un robusto legno.
Alla sinistra
, una donna con lo stocco militare in ma-
no gli addita l’aspra salita di un monte, dove si scorge
Pegaso.
Ai suoi piedi
, si trova un poeta laureato con
un libro aperto fra le mani. Sul lato opposto, una fan-
ciulla vista da tergo, vestita di veli e drappi, indica a
Ercole un punto verso il basso dove si scorgono ma-
schere teatrali, spartiti e strumenti musicali.
La scena rappresenta il fulcro del
programma icono-
grafico
del gabinetto cardinalizio, elaborato dall’uma-
nista Fulvio Orsini. Dagli scritti del Bellori sappiamo
che l’invenzione vuole paragonare il giovane cardina-
le all’
Hercules Prodicus
, ossia al bivio tra la scelta del
vizio e quella della virtù. Quest’ultima è incarnata dal-
la donna sulla sinistra
(2)
, il cui abbigliamento, la capi-
gliatura scarmigliata insieme alla possente struttura si
contrappongono nettamente alla voluttà, impersonata
dalla sensuale e discinta fanciulla di destra
(3)
.
Eloquenti sono
i gesti
: mentre la Virtù indica la salita di
unmonte, simboleggiante l’ascesi richiesta per giunge-
re al valore morale, la bionda e sorridente Voluttà ad-
dita un cammino piano, costellato di divertimenti (la
musica e il teatro). Mentre il poeta è già pronto a can-
tare in versi le glorie di Ercole, questi, pur prestando
l’orecchio alla Voluttà, pare volgere lo sguardo nell’op-
posta direzione, facendo presagire quale sarà l’esito,
non privo di sacrificio, della sua decisione.
È stato osservato che
lo stile di Annibale
mostra carat-
teristiche differenti nella raffigurazione delle due don-
ne. Infatti il rigore e la possanza della Virtù richiamano
la scuola romana eMichelangelo; la Voluttà nella sinuo-
sità della forma e nella brillantezza dei colori cangian-
ti rimanda allo stile veneziano di Tiziano e Veronese.
Una sensualità che affascinò Caravaggio, ispiratosi a
questa figura quando concepì l’Angelo suonatore del
Riposo durante la fuga in Egitto
.
ch i av i
d i
l e t t ura
•
L’episodio di Ercole al
bivio era già in origine un
apologo morale (Prodico di
Ceo); anche gli altri dipinti
del gabinetto privato, de-
stinato a un giovane, illu-
strano esempi mitologici di
forza d’animo.
1
Annibale Carracci,
Ercole al
bivio
.
2
Particolare della figura sulla si-
nistra: la Virtù.
3
Particolare della figura sulla de-
stra: la Voluttà.
3
2
1