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Il Seicento: tra naturalismo e ideale classico
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Roma, l’Italia e l’Europa all’inizio del Seicento
In parallelo con il gusto decorativo, si diffuse nel
Seicento la
pittura di genere
, scaturita dal realismo
tardocinquecentesco d’area padana e divulgata in
tutte le città che presto subiranno l’influenza ca-
ravaggesca (p. 434).
La celebrazione del sacro
Per tutto il Seicento
Roma
detenne tuttavia il pri-
mato nelle arti, poiché la Chiesa era ancora il più
grande committente.
Nel
Barocco
di
Gian Lorenzo Bernini
,
Pietro da
Cortona
e
Borromini
si riconosce lo stile più con-
sono alla celebrazione del sacro, dato che il Baroc-
co, che abbraccia ogni campo artistico dal 1625
sino alla fine del XVII secolo, è sinonimo di e
sal-
tazione gloriosa
della scena e delle forme.
Proprio per questo motivo, il classicismo seicen-
tesco affermatosi parallelamente al Barocco, pur
opponendosi alle aberrazioni del Manierismo pre-
se le distanze dagli spericolati effetti di questo sti-
le che ebbe un’enorme diffusione, dall’Europa si-
no all’America Latina.
Uno sguardo all’Europa
In Europa, la prima metà del Seicento si può con-
siderare come l’epoca della contesa tra Francia
e Spagna per il primato nel continente europeo.
La
Spagna
aveva subito un colpo durissimo con
la sconfitta dell’Invincibile Armada sulle coste in-
glesi nel 1588 e andava incontro a un lento decli-
no economico.
Ciononostante, il paese assistette a una delle sta-
gioni culturalmente più splendide della sua storia,
da cui il nome
Siglo de Oro
(Secolo d’Oro), che si
protrasse almeno sino agli anni Sessanta del XVII
secolo quando, con la morte di
Diego Velázquez
(p. 452), quell’epoca si chiuse.
Anche la
Francia
dopo la morte di Enrico IV, as-
sassinato nel 1610, attraversò una stagione diffi-
cile. Tuttavia, in una provincia povera e agitata da
guerre e carestie come la Lorena, poté affermar-
si un pittore di inclinazione mistico-realista della
levatura di
Georges de La Tour
(p. 452).
L’arte francese nel Seicento è fondamentalmen-
te improntata a un classicismo che unisce retori-
ca e rigore; ne fu il massimo rappresentante
Ni-
colas Poussin
, che, vissuto lungamente a Roma,
interpretò con grande sensibilità questo ritorno
al classico.
In
Olanda
e nelle
Fiandre
, come in Spagna, si im-
pose la poetica del realismo: da quello più “scien-
tifico” di
Rembrandt
a quello più intimo e dome-
stico di
Johannes Vermeer
(p. 454).
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Tanzio da Varallo,
Cristo condotto per la prima volta davanti al
tribunale di Pilato
, 1617 ca, dipinti murali, particolare. Varallo, Sa-
cro Monte, Cappella XXVII. Le sculture sono di Giovanni d’Erri-
co, fratello di Tanzio da Varallo.
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