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Iliade
Percorso 1
La sorte, il volere
degli dèi e il destino
degli uomini
Percorso 5
La società omerica
(I, vv. 1-52)
ILIADE
T1
Il proemio e l’ira di Apollo
L’invocazione alla Musa e il tema dell’ira
Il proemio dell’
Iliade
contiene gli elementi
fissi dell’esordio di ogni canto epico tradizionale: l’invocazione alla Musa e la presenta-
zione dell’argomento, ossia la
müni©
(«furore») di Achille, attorno alla quale è organizzata
la materia narrativa del poema.
L’antefatto
Subito dopo il poeta, mostrando quasi di rispondere a una spontanea do-
manda dell’uditorio (v. 8), riassume per sommi capi l’immediato antefatto (vv. 8-52):
il
vecchio Crise
si è recato presso l’accampamento degli Achei per richiedere in nome
di Apollo (il dio di cui egli è sacerdote) la
liberazione della figlia Criseide
, che i Greci
avevano catturato durante un’azione di guerra e avevano assegnato come bottino ad
Agamennone, re di Argo. Nonostante l’accoglienza favorevole dell’esercito, Agamen-
none respinge l’offerta di un riscatto (
èpoina
, v. 23) e allontana il vecchio con modi
sprezzanti; ma offendere un sacerdote può essere pericoloso, poiché egli conosce le
formule adeguate per indirizzare l’ira divina contro i suoi nemici, così
Crise rivolge ad
Apollo una preghiera
in cui, dopo aver ricordato le ricche offerte riservate in passato al
dio, invoca (
eõcÑmeno©
, v. 43; ma il verbo
ñrÄomai
al v. 35 suggerisce tanto la “preghie-
ra” quanto la “maledizione”) la punizione degli Achei.
Apollo
scende dall’Olimpo per fare
strage degli Achei, spargendo tra loro una
pestilenza
(la colpa del re infatti si riversa su
tutta la comunità secondo l’arcaico concetto della responsabilità collettiva): l’ira di Apollo
(
colwqeɩ
, v. 9;
cwÑmeno© kür
, v. 44) costringe alla resa Agamennone che, per ribadire
la propria autorità, pretenderà come risarcimento Briseide, la schiava di Achille.
1.
LaMusa, ispiratrice del canto aedico. Canonica è l’invocazione nell’in-
cipit del poema (cfr. anche
Odissea
i, v. 1, p. 117).
2.
Achei, oppure
Danai o Argivi, è il nome con il quale sono designati i Greci nei poe-
mi omerici; l’appellativo che verrà in seguito usato per indicare tutte le
genti di cultura greca,
{Ellhne©
, «Elleni», in Omero è riferito solo agli
abitanti di un distretto della Tessaglia sul quale regnava Achille (
Iliade
ii,
vv. 681-685).
3.
yuc°©
: non «anime» (valore che questa parola assu-
merà molto più tardi nella lingua greca), ma «vite»; la
yucÇ
è infatti,
in Omero, il soffio vitale che esce dalle labbra dei moribondi per tra-
sferirsi tra i morti dell’Ade (cfr. mito cultura società, p. 144).
4.
La volontà (
boulÇ
) di Zeus che dirige gli eventi della guerra troiana
è un tema narrativo che percorre l’intero poema; essa ha origine dal-
la promessa che il dio fa a Teti (
Iliade
i, vv. 503-527) di «dare onore»
ad Achille e di perseguitare gli Achei per compensare l’eroe dell’of-
fesa subita da Agamennone.
5.
ènax èndr≠n
: «signore d’eroi», epi-
teto formulare solitamente attribuito
ad Agamennone.
[Anax
è già
attestato nella lingua micenea (
wanax
) per indicare il principe con
poteri assoluti che governava sui reami micenei; nei poemi omerici
e nella poesia successiva (in prosa, infatti, non compare) costituisce
spesso un attributo degli dèi: al v. 36 si riferisce, ad esempio, ad Apollo.
Münin
èeide, qeÄ
1
, Phlh
i
Ädew jAcilüo”
oõlomÅnhn,
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2
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3
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,
óx o∫ d£ t° pr≠ta diastÇthn órÉsante
jAtre∆dh” te ènax ñndr≠n
5
ka§ d™o” jAcilleÖ”.
Canta, o dea
1
, l’
ira
d’Achille Pelide,
rovinosa, che infiniti dolori inflisse agli Achei
2
,
gettò in preda all’Ade molte vite
3
gagliarde
d’eroi, ne fece il bottino dei cani,
5
di tutti gli uccelli – consiglio di Zeus
4
si compiva –
da quando prima si divisero contendendo
l’Atride signore d’eroi
5
e Achille glorioso.
il testo
analizz@