che il territorio offre loro. A questi anni e a queste esperienze sul campo si riferiscono le
annotazioni e le osservazioni riportate in
Tristi tropici
, una sorta di diario di viaggio poi
pubblicato nel 1955 (vedi p. 44), nel quale l’autore riflette anche sul senso dell’esistenza
umana e illustra il suo percorso di crescita come uomo e scienziato.
L’incontro con l’antropologia statunitense e la linguistica di Jakobson
Nel 1939 torna in Francia, ma nel 1941, in seguito all’occupazione tedesca del Paese
durante la Seconda guerra mondiale, fugge negli Stati Uniti. A New York insegna prima
alla New School for Social Research, poi antropologia alla Columbia University, e fonda
insieme ad altri studiosi l’École Libre des Hautes Études, una sorta di università per in-
tellettuali francesi che hanno dovuto abbandonare la loro patria.
Negli Stati Uniti studia le ricerche compiute dalla “scuola” che fa capo all’antropologo
Franz Boas (vedi p. 35) e conosce il linguista Roman Jakobson, esponente di spicco del-
la Scuola di Praga, un importante circolo linguistico della prima metà del Novecento.
Da Jakobson Lévi-Strauss apprende il metodo dell’analisi strutturale, che egli trasferirà
all’antropologia e che sarà alla base del suo strutturalismo (vedi p. 50).
Le opere e i riconoscimenti
Tornato a Parigi nel 1948, ottiene il dottorato alla
Sorbona. Come si usava allora in Francia, discute due tesi:
La vita familiare e sociale degli
indiani Nambikwara
e
Le strutture elementari della parentela
. Quest’ultimo studio viene
pubblicato l’anno successivo e subito riconosciuto come uno dei più illuminanti saggi
antropologici sul tema della parentela.
In seguito Lévi-Strauss ottiene incarichi di prestigio presso istituzioni e centri di ricerca.
Nel 1958 esce una raccolta di suoi saggi sotto il titolo
Antropologia strutturale
. Nel 1959
assume la cattedra di antropologia sociale al Collège de France, con prolusione inaugu-
rale rimasta celebre,
Elogio dell’antropologia
. Nel 1962 vengono pubblicati
Il totemismo
oggi
e
Il pensiero selvaggio
.
Tra il 1964 e il 1971 l’autore lavora alle
Mitologiche
, opera in quattro volumi (
Il crudo e il
cotto
, 1964;
Dal miele alle ceneri
, 1966;
L’origine delle buone maniere a tavola
, 1968;
L’uo-
mo nudo
, 1971) in cui egli prende in considerazione la mitologia delle due Americhe.
Claude Lévi-Strauss
all’epoca delle sue ricerche
antropologiche in Brasile.
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