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Le trasformazioni recenti: diventano
stanziali...
Nell’ultimo mezzo secolo la
vita degli Shammar, come del resto quel-
la degli altri beduini d’Arabia, si è profon-
damente trasformata. All’epoca delle mie
ricerche il governo dell’Arabia Saudita sta-
va intervenendo per cambiare le loro con-
dizioni di vita, e forse anche per controllar-
... si trasferiscono nelle città
Erano in-
fatti anni di grande “boom” petrolifero
e da tutto il mondo, musulmano e non,
giungevano in Arabia operai, tecnici, in-
gegneri, guardiani di bestiame, contadi-
ni. Anche molti Shammar si stavano tra-
sferendo nelle città in cerca di lavoro: co-
me autisti di camion, come taxisti o co-
me operai nel settore petrolifero. Alcuni
avevano trovato impiego nella polizia e
nell’esercito.
Sollecitati dalla propaganda religiosa pro-
mossa dal governo saudita, gli Shammar
si mostrano però incerti nel seguire alla
lettera le indicazioni degli uomini di reli-
gione. Fedeli all’islamda sempre, i beduini
sono del resto stati meno legati all’inter-
pretazione rigida che di questa religione
danno le popolazioni sedentarie.
li meglio. Come? Favorendo il loro passag-
gio dalla vita nomade alla vita sedentaria.
Erano state infatti assegnate loro delle ter-
re ed erano stati scavati pozzi per pratica-
re l’agricoltura irrigua (la pioggia non era
sufficiente…). Il denaro dato dal governo
aveva permesso loro di acquistare autocar-
ri e camionette con cui trasportare veloce-
mente bestiame, acqua e foraggi da un ca-
po all’altro del loro territorio.
Questa facilitazione aveva però dei risvolti
negativi. Erano molti i beduini che, colti-
vando le terre ricevute dal governo, pro-
ducevano foraggio per gli animali, i quali
potevano essere nutriti sul posto. Era, in
pratica, la fine della pastorizia nomade e
l’inizio dell’allevamento stanziale.
Uno Shammar nel deserto del Gran Nefud.
Il termine “beduino” deriva da
al-badia
,
un luogo dove “uomini e animali possono
vivere insieme”. Per i beduini questo luogo
corrisponde al deserto. Ciò significa che per i
nomadi beduini il deserto, contrariamente a
come appare ai nostri occhi, non è privo di vita.
Q
ualche domanda
Dove vivono gli Shammar?
Quali rapporti hanno intrattenuto
storicamente con le altre
popolazioni limitrofe?
Per quali motivi gli Shammar
sono progressivamente divenuti
stanziali?
Come vivono l’esperienza religiosa
gli Shammar?
bovini. Questi animali sono allevati con foraggi provenienti dalle coltivazioni, e sono
pertanto presenti nell’economia delle comunità contadine. La pastorizia in senso stret-
to implica, invece, che gli animali vengano nutriti con pascolo naturale: dromedari,
cammelli, pecore, capre, cavalli ma anche bovini vengono allevati senza che gli uomini
li riforniscano di biade e foraggi.
Popoli pastori sono presenti in quasi tutta l’Asia e in Africa e, in passato, in Europa.
Scarse sono invece le tracce della pastorizia nelle Americhe: qui, tutti i casi di popoli che
fondano la propria sussistenza sulla pastorizia sembrano risalire al periodo successivo
alla conquista europea (XV-XVI secolo).
Gli indiani Guajiros della Colombia divennero, per esempio, pastori nomadi dopo
l’introduzione nella regione dei bovini e degli ovini da parte degli spagnoli. Altret-
tanto fecero gli indiani Navajo, allevatori di pecore del Sud-Ovest degli Stati Uniti.
Gli indiani delle pianure nordamericane, invece, allevatori di cavalli tra il XVI secolo
e la fine del XIX, non possono essere considerati pastori in quanto allevavano questi
animali solo per utilizzarli come cavalcature nella caccia al bisonte.
La pastorizia riveste molte forme. In Africa centro-orientale (Sudan, Somalia, Uganda,
Kenya, Tanzania) vi sono popolazioni (Nuer, Somali, Maasai, Karimojong, Turkana,
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