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popoli pastori e comunità “peripatetiche”
la nascita della pastorizia
La pastorizia si fonda sull’
allevamento
degli animali e
molto spesso si affianca all’agricoltura. Come l’agricoltura, essa segnò il passaggio da
un’economia di caccia-raccolta a una economia di produzione.
Un tempo si pensava che la pastorizia fosse nata prima dell’agricoltura, ma in realtà
è vero il contrario. È vero che il domesticamento delle piante andò di pari passo con
quello di certi animali. Tuttavia la pastorizia non è l’allevamento. La pastorizia, infatti,
richiede lo spostamento degli animali da un pascolo all’altro, da un territorio a un al-
tro, a volte anche su grandi distanze. Quando gli spostamenti sono molto lunghi, essa
diventa pastorizia nomade. Nella penisola arabica, per esempio, la pastorizia nacque
come conseguenza della scarsità di terre coltivabili prodottasi verso il II millennio
a.C., per effetto di un incremento demografico reso possibile, a sua volta, dalla diffu-
sione dell’agricoltura.
i popoli pastori
La pastorizia si distingue dall’allevamento in senso stretto. Quest’ul-
timo può riguardare infatti animali di vario tipo, ma stanziali: suini, tacchini, ovini,
l’Antropologo rACContA
Tra gli Shammar, pastori nomadi dell’Arabia settentrionale
M a r e
A r a b i c o
M a r R o s s o
Golfo Persico
I R A Q
ARABIA SAUDITA
GIORDANIA
ISRAELE
OMAN
I R A N
Y E M E N
S O M A L I A
E T I O P I A
Deserto
del Gran Nefud
Shammar
polazioni
Fino agli anni 1960 gli Sham-
mar vivevano soprattutto allevando i lo-
ro dromedari e il piccolo bestiame (capre,
pecore). Questo deserto di sabbia ha po-
chi pozzi al suo interno, ma la sua posizio-
ne geografica fa sì che in autunno e in in-
verno si ricopra di arbusti e piante adat-
te a essere di nutrimento per gli animali.
I beduini vivono ancora oggi nelle tende
(
bayt,
“casa”) tessute con la lana nera del-
le pecore. Riuniti in grandi accampamenti
attorno ai pozzi durante la stagione esti-
va, i nuclei familiari si disperdevano, co-
me del resto fanno ancora oggi, durante
l’inverno, formando gruppi di solito com-
Una popolazione ricca di storia e tra-
dizioni
All’inizio degli anni 1980 giun-
si tra gli Shammar del deserto del Gran
Nefud, nell’Arabia Saudita settentriona-
le. Sapevo che questi beduini formano
una grande
qabila
, una parola araba che
potrebbe essere tradotta con“tribù nobi-
le”. Gli Shammar hanno una storia antica
e gloriosa, anche se oggi sono, come tut-
ti gli altri beduini, sempre più sottoposti
all’autorità dello Stato centrale. È lo stes-
so in Arabia come in Giordania, in Siria, in
Iraq e nei Paesi del Nord Africa.
Stile di vita e rapporti con le altre po-
posti delle famiglie di più fratelli. Duran-
te l’inverno queste famiglie vivono isola-
te per la maggior parte del tempo, seb-
bene qualche visitatore capiti spesso e
condivida con loro il “rito del caffè”, un
segno di ospitalità a cui nessun capofa-
miglia viene meno.
Anche in passato erano però frequenti i
contatti stagionali con gli abitanti delle
oasi e persino delle città della regione.
Molte di queste oasi sono abitate oggi da
beduini che hanno abbandonato la vita
nomade per darsi al commercio o che so-
no divenuti proprietari di terre coltivabi-
li. Come tutti i popoli nomadi, essi sono
sempre vissuti in contatto con le popola-
zioni agricole della regione, fornendo lo-
ro i mezzi di trasporto e alcuni prodotti
del deserto in cambio di generi alimen-
tari (grano, tè, zucchero, caffè), di armi, di
stoffe e suppellettili varie.
Lessico
Allevamento
Pratica di
nutrire, incrociare, curare gli
animali addomesticati per
ottenere aiuto nel lavoro,
prodotti animali, aiuto negli
spostamenti e nel trasporto
di merci.
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