gli agricoltori e i ritmi stagionali
A confronto dell’orticoltura, l’agricoltura vera e
propria comporta operazioni più complesse. Essa si basa, infatti, soprattutto sulla col-
tivazione di legumi (fagioli, fave, piselli, ceci ecc.), di cereali (grano, farro, orzo, miglio,
riso, mais) e di alberi da frutto (ulivo, albicocco, vite ecc.). Tutte queste piante, a diffe-
renza dei banani, della manioca e dell’igname, hanno bisogno di un terreno preparato
adeguatamente (aratura, semina), di cure continue (sarchiatura, a volte irrigazione) e,
dopo la raccolta, di operazioni quali la battitura, la spelatura, la spremitura ecc.
Un fatto importante è che, a differenza che nell’orticoltura, tali operazioni sono legate
a precisi ritmi stagionali. Trattandosi di piante con tempi di crescita e di fruttificazione
abbastanza lunghi (da un anno, come nel caso del grano, dell’ulivo e della vite in Eu-
ropa, a quattro mesi, nel caso del riso nelle regioni del Sud-Est asiatico o della Meso-
potamia), gli agricoltori devono accumulare risorse per i periodi in cui le colture sono
improduttive e per poter poi ricominciare il ciclo produttivo (aratura, semina ecc.).
Agricoltura e nascita della diversificazione sociale
Tutte le grandi civiltà del mondo
antico, dai Sumeri agli Assiri, dai Persiani ai Greci, dagli Etruschi ai Romani, si fonda-
rono sull’agricoltura. Lo stesso vale per le grandi civiltà dell’India e della Cina antiche,
l’Antropologo rACContA
La proprietà dell’acqua tra i Baluchi del Pakistan
M a r e
A r a b i c o
Golfo
del Bengala
AFGHANISTAN
P A K I S T A N
NEPAL
I
N D I
A
Quetta
Delhi
Mumbai
(Bombay)
Islamabad
New Delhi
BALUCHISTAN
mando della flotta per incontrare Alessan-
dro il quale, con il suo esercito, scendeva
da nord. Nearco costeggiò con le sue na-
vi la regione descrivendola come la terra
degli
Ictiofagi
, in greco “mangiatori (
fagi
)
di pesce” (
ikzus
)”. Si trattava, infatti, allora
come oggi, di pescatori.
La raccolta dell’acqua
Ma nell’entroter-
ra, poco più a nord di questi pescatori e a
sud delle grandi tribù nomadi, c’è anche
oggi un’antica civiltà agricola. Qui l’ac-
qua necessaria alle coltivazioni è fornita
Le caratteristiche e la storia del terri-
torio
Una delle cose che piùmi colpì, arri-
vando in Baluchistan, fu il modo piuttosto
complicato con cui le popolazioni locali
gestivano l’acqua per coltivare i campi.
Il Baluchistan è una terra semidesertica,
oggi divisa tra l’Iran, a ovest, l’Afghanistan,
a nord, e il Pakistan, a oriente.
La parte pakistana del Baluchistan è abi-
tata, a settentrione, dalle tribù di alleva-
tori di dromedari e di pecore. All’estremo
sud, lungo le coste del Mare Arabico, vi-
vono invece antichissime popolazioni di
pescatori. Il primo a par-
lare di questi popoli del-
la costa fu, verso la fine
del IV secolo a.C., Near-
co, l’ammiraglio di Ales-
sandro Magno. Nearco
era diretto in India al co-
dai fiumi, ma al tempo delle mie ricerche
anche grandi canali, scavati per chilome-
tri e chilometri sottoterra, portavano l’ac-
qua piovana dai piedi delle colline fino al-
le oasi del fondovalle.
Questi canali sono sotterranei perché al-
trimenti il calore del giorno farebbe eva-
porare l’acqua prima che questa possa
giungere a destinazione e irrigare i campi
delle oasi. Sono scavati da operai specia-
lizzati, a forza di pala e di piccone.
È unmestiere pericoloso quello dello sca-
vatore di canali, perché, se non sono pun-
tellate bene, le gallerie entro cui scorre
l’acqua possono crollare da un momen-
to all’altro.
L’organizzazione del lavoro
Quando si
decide di costruire un canale, un certo nu-
mero d’individui si associa sotto la guida
di un coordinatore che, per la sua opera
di coordinamento, avrà diritto a una par-
te dell’acqua del canale. Ognuno mette
del denaro per finanziare il lavoro. In pro-
porzione al denaro versato, un uomo di-
venta proprietario di una quota d’acqua,
che sarà libero di affittare, prestare, ven-
dere o trasmettere ai suoi eredi.
Le quote d’acque sono calcolate con-
tando i quarti d’ora, le mezzore o le ore
di scorrimento dell’acqua nei campi del
proprietario. Oggi il calcolo del tempo
avviene mediante gli orologi, ma fino a
non molto tempo fa si usavano altri si-
089-116_04antropologia.indd 102
01/12/