sia interessato a rispondere, che rimanga concentrato
quando dà le risposte e che capisca sempre il significato
delle domande. Quindi, da una parte l’intervistatore
deve essere il più neutrale possibile, ma dall’altra deve
dimostrarsi amichevole, motivante e deve cercare di met-
tere il rispondente a suo agio. La sua è, dunque, una
figura molto delicata.
Le aspettative degli intervistatori possono essere tra-
smesse inconsciamente agli intervistati influenzandone
le risposte, per esempio attraverso il tono della voce o
persino l’uso del linguaggio inconscio del corpo. Anche
la preparazione personale dell’intervistatore è importan-
te, perché più egli è istruito e maggiore è la probabilità
che non influenzi le risposte. Tutto ciò implica che l’in-
tervistatore debba essere consapevole dell’importanza del
proprio lavoro, e avere un atteggiamento positivo e attivo, altrimenti un atteggiamento
negativo si ripercuoterebbe direttamente sull’intervistato.
La figura di cui stiamo parlando è talmente importante che gli esperti hanno persino
delineato una sorta di identikit dell’intervistatore ideale: deve essere donna, sposata, di
mezza età, diplomata, casalinga, di ceto medio, con un abbigliamento neutrale.
6.2 L’intervista telefonica
Storicamente, con la diffusione del telefono, a fianco della rilevazione faccia a faccia si è
sempre di più affermata l’intervista telefonica. Questa presenta diversi vantaggi, infatti
consente una veloce rilevazione e ha costi molto ridotti. Nel caso dell’intervista faccia
a faccia si devono infatti reclutare, formare e pagare i rilevatori che poi sosterranno
dei costi notevoli negli spostamenti per raggiungere gli intervistati. Con l’intervista
telefonica, invece, si può espletare il tutto da un ufficio dotato di un semplice telefo-
no, quindi con notevoli risparmi economici e di tempo. Inoltre, l’intervista telefonica
è accettata meglio dal rispondente perché è percepita come più discreta e anonima
rispetto all’intervista faccia a faccia. In genere, le persone sono più restie e diffidenti a
Intervista telefonica.
Metodologia C.A.T.I. –
Computer-Assisted Telephone Interviewing
gestisce in modo automatico tutta l’in-
tervista grazie a un
software
apposita-
mente programmato per questo tipo di
indagini: il rilevatore legge direttamente
sul monitor le domande, nell’ordine in
cui queste appaiono, e inserisce via via le
risposte
, che vengono automaticamente
archiviate in un dispositivo di memoria.
Il
software
intanto opera dei controlli sui
dati immessi, segnalando eventuali errori
e incongruenze, riducendo così di molto
gli errori di digitazione. È sempre il com-
puter a gestire nella fase di progettazione
L’introduzione della tecnologia informati-
ca ha prodotto nelle scienze sociali, come
in tutti i campi del sapere, innovazioni
che hanno rivoluzionato il modo di fare
ricerca. A disposizione delle rilevazioni
statistiche si pongono così nuove stru-
mentazioni.
Una particolare tecnica di rilevazio-
ne nota come
metodologia C.A.T.I.
,
Computer-Assisted Telephone In-
terviewing
, associa l’uso del
telefono
a quello del
computer
nella sommini-
strazione del questionario. Il computer
dell’indagine l’
estrazione delle unità
statistiche
che comporranno il cam-
pione, secondo la tecnica di estrazione
prestabilita.
Questa metodologia ha però dei limiti: si
può verificare un errore di copertura, cioè
una rilevazione che in determinati luoghi
risulta difettosa per via di una copertura
telefonica carente; acquistare i computer
e il
software
necessari, inoltre, pone dei
costi notevoli; infine, occorrono rilevato-
ri più qualificati, in grado di utilizzare le
tecnologie informatiche.
Gli strumenti
della ricerca sociale
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