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tervistato. A metà del questionario vanno inserite le domande più imbarazzanti e
quelle più impegnative. Alla fine si riservano le domande noiose e che non richiedono
grosse riflessioni. È noto, infatti, che l’attenzione e l’interesse di chi risponde tende a
diminuire verso la fine della compilazione.
Dal generale al particolare
. È consigliabile passare da domande generali a domande
particolari, rivolgendosi progressivamente verso aspetti più dettagliati.
Effetto contaminazione
. Si tenga presente che può accadere che la risposta a una
domanda sia influenzata dalle risposte date alle domande precedenti. Si tenga quindi
sempre conto di questo effetto nella sequenza delle domande.
Domande aperte
. Per queste domande bisogna lasciare sempre uno spazio sufficiente
per rispondere. Se lo spazio non è sufficiente si rischia una mancata risposta oppure una
risposta che verrà scritta troppo in piccolo, o con abbreviazioni, e risulterà difficile da leggere.
Domande chiuse
. L’unica raccomandazione per questo tipo di domande è che le rela-
tive modalità di risposta vengano inserite sempre nella stessa pagina. In caso contrario
si rischia che il rispondente non legga tutte le alternative di risposta che si trovano nella
pagina seguente.
Blocchi
. Sempre per evitare errori nella compilazione e per non scoraggiare il ri-
spondente, il questionario deve avere una struttura facile da seguire. Per tale motivo le
domande riguardanti lo stesso argomento dovrebbero essere raggruppate in blocchi,
graficamente ben evidenti.
5
Verifica del questionario
La
fase 3
della costruzione del questionario riguarda la verifica dello stesso. Si tratta di
una serie di controlli sul campo che innanzitutto servono per valutare la corrispondenza
dello strumento di misurazione alle esigenze conoscitive dell’indagine. Inoltre, bisogna
valutare la funzionalità del questionario, sia come strumento di comunicazione sia
come strumento che dovrà essere utilizzato dall’intervistatore. Vediamo brevemente
di che controlli si tratta.
Pre-test
. È lo strumento di validazione del questionario che si concretizza nella som-
ministrazione dello stesso a un campione ragionato di unità. È come quando si costruisce
un nuovo modello di automobile e si effettua una prova su strada per capire se ci sono
problemi. Per esempio, dal pre-test possono emergere difficoltà circa la comprensione
delle domande, sulla durata della compilazione o su altri punti critici del questionario.
Test di due o più alternative
. Consiste nel confrontare in concreto due o più versioni
diverse del questionario, per vedere quale sia la migliore. Per esempio una stessa batteria
di domande si può proporre in due diverse sequenze, lo stesso questionario può essere
impostato con grafiche diverse, oppure si possono utilizzare due diverse tipologie di
linguaggio.
Indagine pilota
. Costituisce la prova generale di tutta l’indagine. Questa serve per
valutare non soltanto il questionario, ma tutte le fasi dell’indagine. Si tratta in pratica di
effettuare un’indagine completa ma in miniatura, vale a dire avvalendosi di un campio-
ne molto piccolo rispetto a quello che poi sarà utilizzato per l’indagine vera e propria.
Dall’indagine pilota possono emergere criticità non solo del questionario, ma anche
delle diverse fasi dell’indagine e, di conseguenza, il gruppo di lavoro potrà mettere a
punto tutti quegli aspetti che sono risultati poco funzionali.
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