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Due
interpretazioni
dell’identità
femminile
Contro lo strapotere delle ragazzine
isteriche si sono recentemente arruo-
late uno stuolo di ragazzine della
stessa età decise a contrastare con la
loro filosofia e a proporre soluzioni
radicalmente diverse alla questione del valore dell’identi-
tà femminile. Se le isteriche combattono la loro battaglia
puntando sulla capacità seduttiva della loro corporeità
erotica, le nuove reclute propongono invece di annienta-
re la corporeità sessuata attraverso il dimagramento radi-
cale del corpo e di puntare tutte le carte sullo sviluppo
delle capacità intellettuali e la conquista di un elevato li-
vello di visibilità e successo sociale, bandendo qualsiasi
iniziativa che comporti l’usa della bellezza o della sessua-
lità. Non si potrebbero immaginare due progetti più con-
trapposti, anche se forse il problema che intendono risol-
vere non è poi così diverso; ma sicuramente agli antipodi
è il modo di affrontarlo e ben diversi i risultati.
Due immagini
del corpo
Basta solo un’occhiata al corpo delle
due contendenti per rendersi conto
della drammatica contrapposizione fra
le loro ideologie: da un lato il corpo adolescenziale femmini-
le isterico sensuale, esibito nelle sue rotondità sottolineate
provocatoriamente, truccato molto vistosamente e oggetto
di trattamenti cosmetici eloquentissimi, gettato sulla scena
sociale in modo che non si possa non vederlo; dall’altro il
corpo emaciato
1
delle giovani digiunatrici pallide, vestite in
modo dimesso
2
e scolorito, che esibiscono uno scheletro
mobile dal quale hanno grattato qualsiasi segnale di femmi-
nilità ed eliminato qualsiasi rotondità rendendolo spigoloso,
aguzzo, asessuato ma veloce ed instancabile, gettato sulla
scena sociale affinché sia chiaro che non è col corpo che in-
tendono ottenere riconoscimenti ma col lavoro mentale,
l’intelligenza, l’abilità sociale e scolastica.
Ambedue finiranno per essere solo ed esclusivamente il
loro corpo ma le dichiarazioni ufficiali, i propositi e i ri-
sultati non potrebbero essere più antitetici; fra adolescen-
ti isteriche e adolescenti anoressiche la guerra culturale e
ideologica è durissima ed evidente.
Due risultati
simili
Alla lunga però alcuni risultati sono
sorprendentemente simili: se perse-
guono imperterrite
3
nelle loro scelte
radicali, sia l’adolescente isterica che quella anoressica fi-
niranno per non far mai l’amore o se ci proveranno o si
troveranno a non potere dire di no, non proveranno al-
cun piacere, anzi un grave dispiacere e disgusto, non po-
tranno fare figli sia perché divenute sterili sia per man-
canza assoluta di motivazione, e finiranno per concen-
trarsi talmente le prime sulla cura estetica del corpo, le
altre nel tentativo di dimagrirlo fino al rischio di morte,
da diventare dal punto di vista identificatorio il loro cor-
po ed esser anche socialmente riconosciute più per i mes-
saggi che per il loro corpo invia che per le loro azioni o
competenze: ambedue inoltre andranno incontro ad
energica riprovazione
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sociale e nessuna delle due rag-
giungerà il proprio scopo dichiarato: l’isterica non avrà
successo come donna e l’anoressica non avrà successo so-
ciale perché finirà in ospedale.
(G. Pietropolli Charmet,
I nuovi adolescenti
, Raffaello Cortina Editore,
Milano 2000)
1.
Magro.
2.
Semplice, sobrio.
3.
Che non si lasciano spaventare da nulla.
4.
Biasimo, critica.
Commento
Charmet riflette su due opposte tipologie
di ragazza adolescente. La prima esiste già
da tempo: ne fanno parte quelle ragazze che si sforzano di esi-
bire tutte le qualità sensuali del proprio corpo. La seconda è più
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Il corpo alimentare
di G. Pietropolli Charmet
L’autore
Gustavo Pietropolli Charmet è
uno psicologo italiano. Lavora come do-
cente di psicologia dinamica presso l’Uni-
versità Statale di Milano Bicocca.
L’opera
Ne
I nuovi adolescenti
(2000)
Charmet considera il modo in cui cresco-
no oggi le giovani generazioni. L’autore
sostiene che questo modo non sia più lo
stesso di una volta, così come non è più lo
stesso il modo in cui i genitori interpreta-
no il proprio ruolo di educatori. Rispetto
al passato, quando chi educava si assu-
meva la responsabilità di stabilire delle
regole, i genitori tendono a mettere in
secondo piano questo aspetto, mirando
maggiormente a stabilire con i propri figli
un rapporto di tipo affettivo, un rappor-
to d’amore in cui il figlio possa crescere
serenamente e senza sofferenze. Ciò non
toglie – nota però Charmet – che quella
adolescenziale rappresenti ancora oggi
una fase emotivamente intensa (forse
ancor più che in passato) e che gli ado-
lescenti continuino a fare esperienza di
angosce e di problemi. Inoltre, l’intensità
emotiva con cui viene vissuto il passag-
gio dall’infanzia all’età adulta fa sì che
l’adolescente comunichi attraverso co-
dici espressivi difficilmente comprensibili
agli occhi del genitore, e di fronte ai quali
questo non sa sempre come comportarsi.
Il brano
Nel brano seguente, Charmet
descrive due modi opposti con cui oggi
alcune ragazze vivono il periodo dell’ado-
lescenza. In entrambi i casi, si vuole dare
una risposta alla questione dell’identità
femminile: mentre però le adolescenti
che rientrano nella prima tipologia fanno
questo rimarcando il più possibile la sen-
sualità del proprio corpo, le adolescenti
che rientrano nella seconda tipologia
seguono la strada opposta, evitando tut-
to ciò che possa evidenziare la propria
bellezza.
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