compiute, spesso irreversibilmente. Solitamente infatti, rispetto a un giovane, una per-
sona di mezza età ha già assunto le decisioni più importanti della propria vita, ed è più
portata
a fare bilanci
sul passato che non a intraprendere nuove strade e a compiere
nuove scelte. Di conseguenza, molte persone vivono la mezza età come un periodo in
cui si subisce un
rallentamento
, quasi a voler raccogliere quello che si è “seminato” in
precedenza, piuttosto che progettare ancora.
Naturalmente non è così per tutti: alcuni soggetti riescono a vivere questa età come
una
nuova sfida
per poter cambiare aspetti poco soddisfacenti della loro vita. Infat-
ti, nonostante ci sia la tendenza ad associare la mezza età con un momento di crisi, la
percezione e il vissuto di questo periodo sono del tutto soggettivi e dipendono dalle
risorse
(interiori, materiali, fisiche, emotive) che ciascuno ha, e dal modo in cui esse
vengono indirizzate e impiegate.
La sindrome del nido vuoto
I maggiori cambiamenti che generalmente si verificano
nel corso della mezza età riguardano la
definitiva uscita di casa dei figli
e la
morte
dei genitori
. Entrambi questi eventi segnano un momento fondamentale nella vita
degli individui, e possono avere notevoli conseguenze psicologiche ed emotive: diven-
ta infatti quasi inevitabile sentirsi improvvisamente “più vecchi”.
Si viene così a realizzare la
sindrome del nido vuoto
, che colpisce molti genitori pri-
ma di entrare nella tarda età: queste persone, che per anni si sono occupate della cura
e dell’educazione dei figli, si trovano improvvisamente a dover riorganizzare il proprio
tempo per colmare il vuoto lasciato.
I genitori reagiscono a questo evento in vari modi: spesso le reazioni sono di tipo
de-
pressivo
, ma a volte si possono verificare vere e proprie
crisi coniugali
, in quanto
viene a mancare un possibile e utile “
mediatore
”, e cioè il figlio o la figlia. In altri ca-
si questo momento rappresenta per la coppia un’occasione di
riavvicinamento
e una
nuova opportunità di
vita insieme
.
5
La tarda età adulta e la vecchiaia
L’impatto sociale del corpo che invecchia
Dai 55 ai 75 anni circa la vita è ricca di cam-
biamenti significativi che, se ammessi e riconosciuti, diventano un’ulteriore e importan-
te sfida. Innanzitutto, in questa fascia d’età – definita
tarda età adulta
o
terza età
– si
cominciano a notare, più o meno chiaramente, gli effetti di una serie di
cambiamenti
fisici
legati all’
invecchiamento biologico e psichico
. Il corpo continua lentamente a
modificarsi: la forza e la capacità di portare a termine dei compiti diminuiscono gra-
dualmente, così come la memoria e la concentrazione mostrano le prime incertezze.
L’impatto sociale e il valore simbolico del corpo possono, in questa fase della vita, eser-
citare sull’individuo un’influenza maggiore dei cambiamenti sociali e relazionali. An-
che se si parla sempre più spesso dell’
andropausa
, la
menopausa
marca in maniera più
evidente l’ingresso delle donne nella tarda età adulta.
Nella società contemporanea questi eventi tendono a non essere vissuti, come sarebbe
invece più corretto, come un
naturale momento di maturazione
. Il culto oggi domi-
nante della
giovinezza
, intesa soprattutto come bellezza, prestanza fisica e conseguen-
te capacità seduttiva, induce spesso alla negazione del fenomeno, proponendo rimedi,
anche di chirurgia estetica, attraverso i quali ritardare, camuffare, o addirittura cancel-
lare tali trasformazioni e le loro conseguenze.
Q
ualche domanda
➜
Perché non si può
delimitare con
precisione il periodo
della mezza età?
➜
In che cosa consiste
la sindrome del nido
vuoto e quali ne
possono essere le
conseguenze?
Lessico
Andropausa
L’insieme
dei fenomeni di caratte-
re fisiologico – con con-
seguenze anche sul piano
psichico – derivanti dalla
riduzione dell’attività dei
testicoli. La parola è com-
posta dal prefisso
andro
-
(dal greco
anèr
,
andròs
,
“uomo”) e
pausa
, sul mo-
dello di menopausa.
Menopausa
La scomparsa
definitivadellemestruazioni
in seguitoall’esaurirsi dell’at-
tività delle ovaie, che com-
porta una serie di fenomeni
fisiologici e psichici ad essa
collegati. La parola è com-
posta dal prefisso
meno
-
(dal greco
mèn menòs
, “me-
se”) e
pausa
.
L’uscita dei figli dalla casa
dei genitori può essere
un’occasione per la coppia per
rinsaldare la propria unione.
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