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Da sei
a dodici anni
Fase del conflitto tra operosità e sentimento di inferiorità
I bambini diventano più competenti e operosi, oppure sviluppano sen-
timenti di inferiorità rispetto alle loro capacità di fare le cose.
Adolescenza
(da dodici a
vent’anni circa)
Fase del conflitto tra identità e confusione di ruoli
È prioritario affermare una propria identità sociale, sessuale e profes-
sionale, in contrasto con la confusione di ruoli che è invece possibile
sperimentare.
Giovinezza
Fase del conflitto tra intimità o isolamento
Si tende a instaurare rapporti intimi e a formare amicizie e relazioni
d’amore mature, oppure ci si isola dagli altri per timore di rifiuti o de-
lusioni.
Maturità
Fase del conflitto tra generatività o stagnazione
L’adulto tende a esprimere se stesso attraverso la creazione di qualco-
sa di prezioso che potrà lasciare alla generazione successiva, allevando
una famiglia o fornendo contributi attraverso il lavoro creativo, in con-
trasto con la stagnazione e il decadimento fisico.
Senilità
Fase del conflitto tra integrità dell’io
e disperazione
L’anziano può dare un senso alla sua esistenza, conquistare un senso
di integrità, valutando positivamente la propria vita, oppure provare
sentimenti di disperazione e amarezza per gli obiettivi non conseguiti.
I protagonisti
della psicologia
Erik H. Erikson
logia infantile; qui ha modo di osservare le
consuetudini educative di un’altra tribù di
nativi americani, gli Yurok. Da queste ricer-
che, conclude che tutte le società danno
vita a istituzioni finalizzate a indirizzare lo
sviluppopsicologicodell’individuo inmodo
da favorire la sua
integrazione sociale
.
Ogni cultura, però, elabora per problemi
simili soluzioni differenti.
Dopo aver pubblicato nel 1950 la sua ope-
ra più famosa,
Infanzia e società
, lascia la
University of California e inizia a lavorare e
insegnare all’Austen Riggs Center, un cen-
tro per il trattamento psichiatrico fondato
nel 1912 a Stockbridge, nel Massachusetts,
dove resta per dieci anni occupandosi di
giovani con disagi psichici.
Nel 1960 tornerà a insegnare ad Harvard,
fino al 1970, quando andrà in pensione.
Tra le altre sue opere ricordiamo:
Gioven-
tù e crisi di identità
, del 1968,
L’adulto. Una
prospettiva interculturale
, del 1978,
Coinvol-
gimenti vitali nellaterzaetà
, del 1986, e
I cicli
della vita
, del 1987.
Muore nel 1994.
Nasce nel 1902 a Francoforte. Durante la
giovinezza, studia arte e viaggia molto at-
traverso l’Europa, finché non si stabilisce
a Vienna, dove lavora come insegnante
presso famiglie statunitensi residenti nel-
la città. Qui entra in contatto con il circolo
freudiano, e viene ammesso all’Istituto Psi-
coanaliticoViennese, dove si forma sotto la
guida di
Anna Freud
(1895-1982), figlia di
Sigmund Freud.
Nel 1933, in seguitoall’avventodel nazismo
in Germania, si trasferisce con la moglie
prima in Danimarca e poi negli Stati Uniti,
dove diventa il più eminente
psicoanali-
sta infantile
di Boston, pur non avendo
mai conseguito la laurea. Qui insegna ad
Harvardedesercita contemporaneamente
l’attività clinica.
Nel 1936 accetta una posizione alla Yale
University, nel Connecticut.
Inseguito, trascorreunannoastudiare l’
edu-
cazionedei bambini
presso i Sioux, indiani
nativi d’America, in una riserva del Dakota.
Si trasferiscepoi allaUniversityof California,
a Berkeley, dove si occupa sempredi psico-
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