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Come educare alla multimedialità
Si possono, dunque, individuare
due rappresentazioni culturali e pedagogiche
della
Rete e degli ambienti multimediali: da un lato una visione critica, preoccupata di una
possibile manipolazione delle menti e di una solitudine personale e sociale; dall’altro
una prospettiva disposta a valorizzarne tutte le intrinseche potenzialità, facendone uno
strumento indispensabile per la formazione del sapere personale. La prima poggia su
una doppia analisi critica della Rete vista, da un lato, come educazione che si consegna
alla tecnologia e, dall’altro, come luogo della solitudine individualistica. La seconda
muove nella prospettiva di una “pedagogia virtuale” grazie alla quale la Rete, pur senza
prescindere da doverose cautele, si propone come un ambiente ricco di inedite oppor-
tunità di socializzazione e di esperienza, dunque di apprendimento.
Non sono la realtà della Rete in sé né alcuna proprietà oggettiva ad essa riconducibile,
oppure l’efficacia o l’inefficacia didattica del docente che la impiega o, ancora, la su-
periorità o l’inferiorità di un corso
on line
rispetto a uno tradizionale a determinare la
solitudine o la socialità dell’individuo. Il senso di Internet non appartiene insomma
a Internet, ma a chi se ne avvale. Non pare dunque determinante stabilire pro e con-
tro, elencare fattori positivi per un modo o l’altro di procedere rispetto alle opportu-
nità offerte dai nuovi media.
Vivere la multimedialità
significa in primo luogo riconoscere una nuova realtà che si
manifesta con finalità, regole e strumenti propri. Essa non mette in discussione il valo-
re della comunicazione umana cui siamo abituati, ma si propone come un’“altra” for-
ma di interazione.
È proprio in ragione della sua quotidianità che il rapporto con i media (non solo il per-
sonal computer, ma l’intero spettro dei mezzi di comunicazione) intercetta i processi
educativi, né più né meno di come si conoscono e si usano altri strumenti per l’appren-
dimento, a partire dai più antichi e consueti quali il libro e l’annotazione degli appunti.
Saper usare il computer, interagire con un
ipertesto
, ricavare materiali culturali dal-
le risorse di Rete e saper instaurare situazioni di apprendimento attraverso il telefono
cellulare costituiscono altrettante opportunità per ampliare le strategie cognitive e po-
tenziare le conoscenze del soggetto in formazione.
L’uso del mezzo digitale
nell’ambito dell’insegnamento
porta a un diverso modello
di apprendimento. L’accesso
all’informazione proprio
della
net generation
è
infatti più interattivo e non
sequenziale, cioè non si
basa più su strumenti (libri,
trasmissioni televisive, video
didattici) scritti ed elaborati
per essere affrontati dall’inizio
alla fine sulla base di un
apprendimento lineare.
Lessico
Ipertesto
@
In informati-
ca, documento elettroni-
co che contiene informa-
zioni (testi, elementi grafi-
ci, filmati, suoni ecc.) rac-
colte in aree differenti tra
loro collegate e la cui con-
sultazione non deve ne-
cessariamente avvenire in
maniera sequenziale ben-
sì può seguire percorsi lo-
gici autonomi secondo le
esigenze dei singoli lettori.
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