Analogamente la moda significa da un lato coesione di quanti si trovano allo stesso
livello sociale, unità di una cerchia sociale da essa caratterizzata, dall’altro chiusura di
questo gruppo nei confronti dei gradi sociali inferiori e loro caratterizzazione median-
te la non appartenenza a esso. Separare e collegare sono le due funzioni fondamenta-
li che qui si uniscono indissolubilmente: ognuna di esse, benché o perché costituisce
l’opposizione logica
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all’altra, è condizione della sua realizzazione. Che la moda sia un
puro prodotto di necessità sociali
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o psicologico-formali
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è provato nel modo più con-
vincente dal fatto che infinite volte non si può trovare la minima giustificazione per le
sue forme in rapporto a finalità pratiche o estetiche o di altro tipo. Mentre in generale il
nostro abito è praticamente adatto alle nostre necessità, nelle decisioni della moda per
dargli forma non c’è traccia di utilità pratica: come quando stabilisce se si debbono por-
tare gonne larghe o strette, capelli lunghi o corti, cravatte nere o a colori. A volte sono
di moda cose così brutte e sgradevoli che sembra che la moda voglia dimostrare il suo
potere facendoci portare quanto c’è di più detestabile; proprio la casualità con la quale
una volta impone l’utile, un’altra l’assurdo, una terza ciò che è del tutto indifferente dal
punto di vista pratico e da quello estetico, dimostra la sua completa noncuranza delle
norme oggettive della vita e rinvia ad altre motivazioni, cioè a quelle tipicamente sociali
che sole rimangono. […]
Ai nostri giorni la creazione delle mode è sempre più inserita nell’organizzazione og-
gettiva del lavoro propria dell’
economiamoderna
. Non solo sporadicamente appare un
articolo che poi diventa di moda, ma vengono prodotti degli articoli perché diventino di
moda. A intervalli di tempo determinati si richiede
a priori
una nuova moda: oggi ci sono
creatori di moda e industrie che lavorano esclusivamente in questo settore. Il rapporto
Moda ed economia
moderna
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Antitesi, relazione che implica la reciproca esclusione di due termini.
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Necessità espresse dalla società nel suo complesso.
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Necessità di cui è portatore il singolo soggetto.
Quando si parla di eco-
nomia moderna, ci si ri-
ferisce all’organizzazione economica che caratterizza l’Eu-
ropa a partire dalla fine del Settecento. In seguito alla “rivo-
luzione industriale”, prima in Inghilterra e poi nel resto del
continente, si verifica un radicale mutamento nell’assetto
economico europeo: in un periodo relativamente breve, in-
fatti, si assiste al passaggio da un’economia di tipo agricolo-
artigianale a una di tipo industriale, basata essenzialmente
sul lavoro di fabbrica. Si tratta di unmutamento fondamenta-
le, che ha come conseguenza non solo uno sviluppo econo-
mico in precedenza inimmaginabile, ma anche la trasforma-
zione dei modi tradizionali di organizzazione della società.
Gli esiti di questo cambiamento sono differenti a seconda
del paese e dell’arco di tempo che si considera. Quanto si
legge ne
Lamoda
riflette alcuni caratteri tipici dell’economia
europea di fineOttocento, dopo che il processo di industria-
lizzazione ha già conosciuto una piena diffusione in tutti i
paesi più avanzati. Quando Simmel, parlando di economia
moderna, afferma che «non solo […] appare un articolo che
poi diventa di moda, ma vengono prodotti articoli perché di-
ventino di moda», dimostra di cogliere acutamente un tratto
innovativo dei sistemi produttivi del suo tempo. Si tratta di
un nuovo modo di definire il rapporto tra domanda e offer-
ta, ovvero del fatto che in un’economia come quella di fine
Ottocento, legata a un’organizzazione sociale che ha ormai
acquisito la fisionomia di una società di massa, l’offerta di de-
terminati prodotti non si limita a rispondere a una specifica
domanda, ma si sforza contemporaneamente di produrla.
Ciò che viene proposto all’interno del mercato non risponde
a bisogni già esistenti, ma ne produce di nuovi, inmodo che
scaturisca un certo tipo di domanda. Nel caso della moda, a
essere generato è il bisogno di prodotti che non rispondono
ad alcuna esigenza di natura pratica, ma esclusivamente alle
esigenze di natura sociale a cui Simmel fa riferimento nelle
prime pagine del testo.
Economia moderna
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