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ambito un modo particolare di unire interesse alla durata, all’unità, all’uguaglianza con
la tendenza al cambiamento, al particolare, al caso unico.
Nella personificazione sociale di questi contrasti un lato di essi è rappresentato dalla
tendenza psicologica all’
imitazione
. L’imitazione si potrebbe definire come un’eredita-
rietà psicologica, come il trasferimento della vita di gruppo nella vita individuale. Il suo
fascino sta nel rendere possibile un agire finalizzato e dotato di senso senza che entri in
scena nessun elemento personale e creativo. La si potrebbe definire figlia del pensiero.
Dà all’individuo la sicurezza di non essere solo nelle sue azioni e si libra sull’esercizio del-
la medesima attività svolto finora come su di una solida piattaforma che libera l’attività
attuale dalla difficoltà di sostenersi da sola.
Ci concede in campo pratico la stessa peculiare serenità che ci procura in campo teore-
tico l’aver ordinato un singolo fenomeno in un concetto generale. Nell’imitare non solo
trasferiamo da noi agli altri l’esigenza di energia produttiva, ma anche la responsabilità
dell’azione compiuta. L’individuo si libera dal tormento della scelta e la fa apparire come
un prodotto del gruppo, come un recipiente di contenuti sociali. L’impulso a imitare,
come principio, caratterizza un grado di sviluppo nel quale è vivo il desiderio di un’atti-
vità personale finalizzata, ma non c’è la capacità di conquistare dei contenuti individuali
per quest’attività o di ricavarli da essa. Il progresso al di là di questo grado avviene quan-
do il
futuro
determina il pensare, l’agire e il sentire al di fuori di ciò che è dato, passato
o tramandato: l’uomo teleologico
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è il polo opposto dell’uomo che imita. Così, in tutti i
fenomeni di cui è un fattore costitutivo, l’imitazione corrisponde a
una
delle tendenze
fondamentali della nostra natura, a quella che si esprime fondendo il singolo nell’uni-
versale, che accentua l’elemento stabile nel cambiamento. Quando invece si cerca il
cambiamento nell’elemento stabile, la differenziazione individuale, il distinguersi dalla
La tendenza
all’imitazione
Nel concetto di imitazione (
Na-
chahmung
) – uno dei più ricorrenti
nello scritto di Simmel – sono condensati problemi teorici
che si legano a una lunga tradizione di pensiero. Platone, in
particolare, gli ha dedicato una notevole attenzione, impie-
gandolo sia in relazione al problema della comprensione
della realtà sia a quello dell’interpretazione dell’opera d’arte.
Secondo il filosofo greco, le cose sensibili non hanno vera
realtà: esse sono semplici imitazioni delle uniche cose reali,
ossia delle idee. Sono solo le idee collocate nell’iperuranio a
essere realmente. Le cose che percepiamo attraverso i sensi
(tatto, udito ecc.) non sono più di semplici riflessi, che han-
no valore nella misura in cui imitano il loro modello ideale.
Oltre alle cose sensibili, secondo Platone, anche le rappre-
sentazioni artistiche costituiscono una forma di imitazione:
esse infatti riproducono, e dunque imitano, le cose sensibili.
Inoltre, dal momento che le cose sensibili sono delle imitazio-
ni, le rappresentazioni artistiche devono essere interpretate
come una forma di imitazione dell’imitazione.
Dalla riflessione platonica emerge dunque una concezio-
ne fortemente limitativa dell’imitazione. Ciò che imita ha
per principio meno valore rispetto a ciò che viene imitato.
Solamente il modello imitato può avere vera realtà, mentre
ciò che imita può al massimo valere come un suo riflesso.
Un uso analogo del concetto di imitazione sembra essere
presente anche nel testo di Simmel. (
Nachahmung
è il termi-
ne con cui in tedesco si è soliti tradurre il greco
mìmesis
). Se-
condo il sociologo, l’imitazione caratterizza l’atteggiamento
psicologico di chi segue unamoda. L’individuo allamoda non
è in grado di produrre dei contenuti autonomamente, ma
imita quelli che gli vengono offerti dall’esterno. L’esigenza di
imitazione nasce dunque da una mancanza, dall’incapacità
di essere qualcosa autonomamente, anziché in relazione a
qualcos’altro. Da questo punto di vista, si capisce l’afferma-
zione di Simmel secondo cui «la moda è il campo specifico
di quegli individui che non sono intimamente indipendenti
e che hanno bisogno di un sostegno».
Imitazione
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Dal termine greco
télos
(fine, scopo), significa “orientato verso un fine”.
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