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si alzava. Faceva strani rumori, una specie di scricchiolio
con la gola. Cosa stava facendo?, si chiesero gli assistenti
sociali. Che razza di gioco poteva essere questo?
Poi guardarono fuori dalla finestra, dove erano in funzio-
ne alcune gru, che sollevavano travi maestre e travetti, o
allungavano palle di demolizione sul loro unico braccio.
Il bambino stava osservando la gru più vicina alla fine-
stra. Quando questa si sollevava, lui si sollevava; quando
si piegava, lui si piegava; quando le sue marce stridevano
e il motore ronzava, il bambino produceva uno stridio
con i denti, un ronzio con la lingua.
Lo portarono via. Lui gridò istericamente, e non si riuscì
a calmarlo, tanta era la sua desolazione per essere separato
dalla sua adorata gru. Anni dopo Michel era un adole-
scente che viveva in un istituto speciale per handicappati.
Si muoveva come una gru, faceva i rumori di una gru e,
benché i medici gli mostrassero molte fotografie e gio-
cattoli, reagiva soltanto alle fotografie delle gru, giocava
soltanto con delle gru giocattolo. Soltanto le gru lo ren-
devano felice. Divenne famoso come “il bambino-gru”.
E la domanda contro cui Jerene continuava a sbattere,
leggendo l’articolo, era questa: che suono aveva? Che ef-
fetto faceva? Il linguaggio apparteneva a Michel soltanto;
per lei era perduto per sempre. Come dovevano essere
parse meravigliose e grandiose quelle gru a Michel in
confronto alle piccole e goffe creature che lo circonda-
vano. Perché, Jerene ne era convinta, ciascuno, a modo
suo trova ciò che deve amare, e lo ama; la finestra diventa
uno specchio; qualunque sia la cosa che amiamo, è quello
che noi siamo.
Dopo aver fotocopiato l’articolo, uscì dalla biblioteca.
Fuori c’era un vento pungente; si alzò il bavero della giac-
ca. Nelle vicinanze erano in corso lavori edilizi, le gru sta-
vano funzionando, sollevando travi all’altezza degli uomini
con il casco che brulicavano sulle impalcature precarie del
condominio in costruzione. Le gru sembravano una specie
di insetti giganteschi, dalle membra lunghissime. Incanta-
ta, Jerene si avvicinò alla staccionata di legno provvisoria
che circondava il cantiere. Nella staccionata c’era un buco
tagliato sommariamente, e attraverso questo Jerene osservò
l’ampia voragine dalla quale sarebbe sorto l’edificio, guar-
dò le gru affondare e allungarsi. Rimase lì nel fragore assor-
dante delle gru. Nel macinio, nelle vibrazioni, negli stridii,
nell’universo delle gru, nel grembo delle gru, rimase lì, a
occhi spalancati, e ascoltò.
(D. Leavitt,
La lingua perduta delle gru
, Mondadori, Milano 2010)
Q
ualche domanda
In quale luogo si svolge l’adolescenza di Michel?
Perché Michel imita i rumori delle gru?
rielabora temi e concetti
Seguendo le domande, le tracce e le indicazioni, rielabora
un testo di almeno 20 righe per ogni tema.
L’identità sociale
La formazione di un’identità sociale si realizza attraverso l’as-
similazione di norme e l’assunzione di ruoli ed è in stretta re-
lazione con la strutturazione di un’identità personale. L’intima
connessione tra identità sociale e identità personale assume un
significato di particolare rilievo nelle attività e nelle interazioni
sociali in cui è coinvolto l’individuo.
Sulla base di quanto hai studiato e del brano di Sen definisci il
concetto di identità sociale.
La socializzazione primaria
La socializzazione primaria è articolata in un insieme di processi
socializzanti volti a fare acquisire le competenze sociali di base.
Queste competenze sono generalmente trasmesse dai genitori
ai figli, ma solo una parte di tale processo è intenzionale, perché
gli adulti socializzano, oltre le loro intenzioni, anche con i loro
comportamenti e i loro stili di vita.
Traendo spunto da quanto hai studiato e sulla base dei testi
di Berger, Luckmann e Leavitt indica quali caratteristiche deve
avere un’efficace socializzazione primaria.
proposte di lavoro
La scuola
Famiglia e scuola sono le più importanti agenzie di socializ-
zazione; a esse la società demanda il compito di trasmettere i
valori e le competenze che permettono l’inserimento di un indi-
viduo all’interno della società. Rispetto alla famiglia la scuola si
caratterizza per l’impersonalità: gli allievi, indipendentemente
dalle loro caratteristiche personali, vengono chiamati a svol-
gere le medesime prestazioni. Come dovrebbe caratterizzarsi
il futuro della scuola secondo il sociologo francese Touraine?
Le informazioni e i mass media
Rispetto alla famiglia e alla scuola, i mass media sono un’agen-
zia di socializzazione fluida e informale con un elevato po-
tenziale socializzante. Il peso acquisito dai mass media sulla
nostra società diventa sempre più rilevante, perché innesca
un meccanismo di
omologazione culturale
, ossia tende a pro-
durremodelli di comportamento in cui si identifica un numero
sempre più ampio di persone.
Partendo da quanto hai studiato e dal brano di Meyrowitz
sviluppa alcune riflessioni sulle modalità della diffusione delle
informazioni da parte della televisione.
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