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Questo orientamento è indispensabile in un mondo
nel quale il tempo e lo spazio vengono compressi, il più
lontano e il più diverso diventano (fisicamente e vir-
tualmente) vicini, ciò che riteniamo successivo diventa
simultaneo, si sviluppano le correnti migratorie e, nello
stesso tempo, ognuno di noi cerca di diffondere la pro-
pria diversità in un pianeta dove sembrano predominare
l’omologazione culturale e la globalizzazione economica.
Il riconoscimento dell’Altro è inseparabile dall’autoco-
scienza di essere un Soggetto libero.
Il terzo principio 
della scuola 
soggetto
Il terzo principio consiste nella vo-
lontà di correggere le disuguaglianze.
Mentre il modello tradizionale si ba-
sava su un’astratta concezione di
uguaglianza molto vicina a quella di cittadinanza (rico-
noscere a tutti indistintamente i medesimi diritti) da cui
scaturiva, alla prova dei fatti, una gerarchia sociale basata
sul merito e condizionata dalle basi sociali di partenza
[…], [
il modello della scuola del Soggetto
] si caratterizza
invece non solo per l’appartenenza dell’istruzione a una
società democratica, ma attribuisce alla scuola un attivo
ruolo di democratizzazione, facendosi carico delle parti-
colari condizioni nelle quali ragazzi diversi si confronta-
no con gli stessi strumenti e gli stessi problemi.
Non si tratta quindi di ricercare i mezzi per adattare me-
glio la scuola a ciò che la società si attende da essa, ma di
definire una politica educativa che contribuisca a quella
che ho definito “politica del Soggetto”, ovvero all’attività
democratica e cioè una politica la cui finalità è quella di
accrescere la capacità degli individui di essere soggetti.
(A. Touraine,
Libertà, uguaglianza, diversità. Si può vivere insieme?
,
il Saggiatore, Milano 1998)
1.
Tavoletta di cera priva di contenuto usata dai romani per scrivere.
L’espressione è usata metaforicamente, per indicare la condizione della
mente prima di acquisire ogni conoscenza.
2.
Edgar Morin (1921) è un
filosofo e sociologo francese. È autore di opere fondamentali come
La testa
ben fatta
(1999) e
I sette saperi necessari all’educazione del futuro
(2000).
commento
Convinzione di Touraine è che sia possi-
bile rispondere alle sfide della società
post-industriale attraverso la formazione di soggetti liberi e
aperti allo scambio con l’Altro. Muovendo da questo presup-
posto, il sociologo indica tre principi, su cui dovrebbe poggia-
re un corretto percorso scolastico.
1. Anzitutto, secondo Touraine, è necessario modificare la tra-
dizionale impostazione del rapporto insegnante-allievo. L’al-
lievo non è riducibile a una
tabula rasa
, su cui imprimere dei
contenuti dall’esterno: la sua mente è già ricca di domande e
di spunti, a partire dai quali l’insegnamento dovrebbe essere
organizzato. In questo senso va interpretato l’invito a passare
da una scuola dell’offerta a una scuola della domanda.
2. Il secondo principio afferma l’esigenza di una scuola social-
mente e culturalmente eterogenea. L’individuo deve poter su-
perare i limiti del particolare contesto sociale in cui è cresciuto,
e saper dialogare con culture diverse dalla propria. A questo
livello, si sviluppa la capacità a parte dell’allievo aprirsi all’Altro.
3. Secondo Touraine è necessario infine correggere le disu-
guaglianze tra individui. Con ciò egli intende dire che la scuola
dovrebbe svolgere un ruolo attivo nel processo di democra-
tizzazione della società e dare a tutti nella stessa misura la
possibilità di formarsi come soggetti liberi.
I tre principi così delineati formano insieme quella cheTouraine
definisce «politica del Soggetto», ovvero una politica tesa a
rafforzare la capacità dell’individuo di essere un Soggetto nel
senso indicato.
Q
ualche domanda
Che cosa intende Touraine per “scuola del Soggetto”?
Quali sono i principi su cui essa si deve basare?
4 
La socializzazione attraverso i mass media 
di Joshua Meyrowitz
L’autore
Joshua Meyrowitz è uno dei
maggiori studiosi americani dei processi
di comunicazione. Dopo aver conseguito
il dottorato nel 1978, ha lavorato come as-
sistente di cattedra presso il Dipartimento
di comunicazione dell’Università del
New
Hampshire
, diventando docente nel 1988.
L’opera
In
Oltre il senso del luogo
(1985),
Meyrowitz si interroga sull’impatto che i
nuovi strumenti elettronici hanno avuto
sui comportamenti e sulla vita sociale degli
individui.
Il brano
Nel brano riportato, Meyrowitz
analizza gli effetti sulla socializzazione di
due fondamentali mezzi di informazione:
la stampa e la televisione. La televisione,
come d’altra parte la radio, non è solo una
nuova agenzia di socializzazione. Essa è
anche un fattore che rivoluziona la forma
tradizionale di tale attività. La socializzazio-
ne ha da sempre un carattere tendenzial-
mente gerarchico, nel senso che l’agente
di socializzazione (il genitore, l’insegnante)
è responsabile della porzione di norme
sociali che, di volta in volta, comunica al
bambino. Tuttavia con la televisione, e
con la sua presenza sempre più massiccia
e influente, ciò non avviene più. Anche se
la televisione trasmette programmi appo-
sitamente pensati per una certa fascia di
pubblico rimane fondamentalmente un
mezzo di cui tutti possono usufruire in
misura uguale. Come sottolinea l’autore
in questo brano, la televisione diffonde
messaggi senza “sapere” da chi verranno
realmente fruiti. In quanto agenzia di so-
cializzazione la televisione funziona, per
così dire, “alla cieca”.
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