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persona è “collocata” soltanto in un unico compartimen-
to organico. [...]
L’incitamento a ignorare qualsiasi affiliazione e fedeltà
diverse da quelle che emanano da un’unica e restrittiva
identità può essere profondamente ingannevole, e può
anche contribuire ad accrescere la tensione sociale e la
violenza.
(A. Sen,
Identità e violenza
, Laterza, Roma-Bari 2006)
1.
Conoscitore del sanscrito, lingua anticamente parlata in India.
2.
Mem-
bro della casta sacerdotale secondo la religione induista.
3.
Ovvero di atteg-
giamenti che, nella prospettiva di ridurre la complessità di una questione,
finiscono con l’affrontarla in modo parziale se non scorretto.
4.
È l’impo-
stazione di fondo della teoria liberista, secondo cui le azioni di ogni sogget-
to economico sono ispirate dal perseguimento del proprio interesse in una
prospettiva strettamente individuale.
5.
Poeta inglese (1572-1631), capo-
scuola della cosiddetta “poesia metafisica”, che coniugava valore dell’espe-
rienza e implicazioni morali, religiose, filosofiche e scientifiche.
commento
Tesi di Sen è che l’identità individuale sia
definibile in base all’appartenenza non a
una, ma a più categorie. A questo scopo, nelle prime righe del
brano, egli enumera una serie di gruppi a cui si può apparte-
nere simultaneamente (asiatico, economista, scrittore ecc.) e
che possono definire l’identità di una persona. Sen nota come
questi gruppi entrino talvolta in competizione tra di loro: ciò
accade quando uno di essi cerca di richiamare su di sé tutta
l’attenzione e ottenere una posizione di priorità rispetto agli
altri gruppi. In questo caso – scrive Sen – l’individuo dovrà
decidere quale peso assegnare a ciascuna delle proprie iden-
tità (fermo restando che le identità sono plurali e che l’impor-
tanza di un’identità non oscura necessariamente quella delle
altre).
Un problema serio, secondo Sen, è persuadere gli analisti sociali
ad assumere posizioni convincenti sul concetto di identità.
Nell’analisi economica e sociale tradizionale esiste infatti la
tendenza a ridurre la complessità della questione, affrontandola
inmodo scorretto e unilaterale. In particolare, tra gli economisti
sono diffusi due tipi di riduzionismo. Il primo è quello che viene
chiamato “indifferenza per l’identità”, in base al quale viene
ignorato il sentimento di identità con le altre persone. La teoria
economica pura considera gli individui come se fossero degli
esseri completi in sé e trascura qualsiasi sentimento di identità
con gli altri. Il secondo tipo di riduzionismo è quello che Sen
chiama dell’“affiliazione unica”, secondo la quale le persone
appartengono a una sola categoria. In realtà l’individuo può
appartenere a molti gruppi e ognuna di queste appartenenze
può dare all’individuo un senso di affiliazione e di fedeltà. Que-
sta realtà sociale complessa sembra non convincere numerosi
studiosi della società, che continuano a dare ampio credito
alla teoria dell’affiliazione unica. Pensare che una persona sia
parte soltanto di un gruppo annullando tutti gli altri legami di
appartenenza e di fedeltà ad altri gruppi è un’idea ingannevole
e pericolosa, che può contribuire ad accrescere la tensione
sociale e la violenza.
Q
ualche domanda
Prova ad analizzare la tua vita quotidiana: sapresti
indicare a quali categorie appartieni?
Che cosa intende l’autore con l’espressione
“indifferenza per l’identità”?
Qual è il secondo tipo di riduzionismo individuato
dall’autore e in che cosa si traduce?
2  
caratteristiche della socializzazione primaria
di Peter L. Berger e Thomas Luckmann
Gli autori
Peter L. Berger (1929) e Tho-
mas Luckmann (1927) sono due sociolo-
gi austriaci. Appartengono entrambi alla
scuola fenomenologica e si sono occupati
di sociologia della conoscenza e di socio-
logia della religione.
L’opera
Pubblicato nel 1966,
La realtà
come costruzione sociale
nasce dalla loro
collaborazione. I due sociologi cercano
di capire come una società giunga a con-
siderare reali certi oggetti piuttosto che
altri. Più precisamente, si chiedono quali
sono i processi sociali attraverso cui una
società stabilisce che cosa è reale e che
cosa è invece privo dello stesso requisito.
Procedendo nella loro analisi, Berger e
Luckmann focalizzano l’attenzione sulla
natura dei processi di istituzionalizzazio-
ne (ovvero i processi attraverso cui gli
individui costruiscono e trasformano le
istituzioni in cui vivono).
Il brano
Nel brano gli autori riflettono
sulle dinamiche della socializzazione pri-
maria. Quest’ultima non è tale solo per il
fatto di precedere nel tempo ogni altra
forma di acquisizione e interiorizzazione
delle norme, ma anche per la fortissima
impronta che essa lascia sull’individuo.
Come mostrano gli autori, i primi agenti
di socializzazione, veicoli privilegiati della
trasmissione delle regole sociali al bambi-
no, ovvero i suoi genitori, occupano una
posizione per molti versi unica.
Essi infatti rappresentano ai suoi occhi, e
per molto tempo continueranno a rap-
presentare, non uno dei possibili universi
sociali, ma l’unico mondo possibile, una
realtà da cui non si può in alcun modo
prescindere.
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