po sociale, o come eccezioni che possono essere ammesse nella misura in cui non ne
valicano i confini.
La
devianza
è un tipo particolare di diversità culturale. Essa indica quelle
diversità
culturali che la cultura dominante mediamente non accetta, e che quindi cerca
di impedire o limitare emettendo delle sanzioni
. La
criminalità
è a sua volta un ti-
po particolare di devianza che concerne le norme che la società ha codificato in leggi.
Criminale
è il
comportamento di quelle persone che non rispettano le norme che
la società ritiene così importanti da meritare una codificazione scritta
(la legge)
,
delle sanzioni formali
(detenzione o multa)
e un’organizzazione sociale apposita-
mente costituita per farle rispettare
(la polizia).
Devianza e innovazione
La disponibilità a tollerare la differenziazione culturale al
proprio interno non è uguale in tutte le società. E in particolar modo la capacità di di-
stinguere tra i molteplici livelli di scostamento dalle norme condivise è una conquista
molto preziosa e abbastanza recente della nostra civiltà. In passato si tendeva a indica-
re come criminale ogni comportamento che mettesse in discussione la cultura domi-
nante, e quindi a rifiutare qualsiasi spinta verso la trasformazione e la novità. Oggi la
società si mostra, almeno in parte, più aperta alle diversità.
Resta comunque la difficoltà di tracciare un confine netto tra
comportamenti innova-
tivi
e
comportamenti devianti
. Devianti – si diceva – sono quei comportamenti che
la società considera tali. Ma a volte nella storia è da comportamenti originariamente
ritenuti devianti che è venuto il progresso sociale e culturale delle civiltà. Lo sciopero,
per esempio, è stato a lungo considerato un comportamento illegale, dunque devian-
te, prima di essere equiparato a una conquista di civiltà.
5
La carriera deviante
I percorsi di devianza
Dal punto di vista sociologico, più rilevante del singolo crimi-
ne è il modo in cui certe persone si avviano verso una vita fondamentalmente e global-
mente deviante rispetto alla società, ossia il modo in cui nella società si vanno forman-
do le cosiddette carriere devianti. Il concetto di “carriera deviante” va inteso in analo-
gia con il concetto di carriera professionale. Come la carriera professionale di una per-
sona è data dal succedersi di una serie di eventi (promozioni, cambi di lavoro ecc.) che
ne scandiscono il percorso, una
carriera deviante
è una
vita in cui si succedono una
serie di eventi
(conflitti con altre persone, episodi di emarginazione, crimini ecc.)
che
ne scandiscono il percorso di devianza
.
La stigmatizzazione
È un’esperienza comune quella di avere violato una norma sociale.
L’infanzia, per esempio, è costellata di violazioni di norme che nemmeno si conosco-
no e che si deve imparare a conoscere. Quando si trasgredisce una norma, si subiscono
di solito le sanzioni che la società impone e si “impara la lezione”: se non si vuole in-
correre più in quelle sanzioni sarà bene evitare quel tipo di comportamento deviante.
Quando però la trasgressione appare particolarmente grave agli occhi della società, si
può facilmente innescare un meccanismo perverso il cui esito finale non sarà più la li-
mitazione dei comportamenti devianti dell’individuo, ma proprio, al contrario, la co-
struzione di una vita interamente contraddistinta dalla tendenza a trasgredire le nor-
me della cultura dominante.
Q
ualche domanda
➜
Qual è la
caratteristica
peculiare del
comportamento
criminale?
➜
Perché è difficile
tracciare un
confine netto tra
comportamenti
innovativi e
comportamenti
devianti?
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