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Le sanzioni
Normalmente la collettività emette delle forme di “punizione” dei com-
portamenti devianti, mirate a far sì che essi non si ripetano e non si diffondano.
Sono dette
sanzioni
tutte le
forme di punizione che la società utilizza per disin-
centivare i comportamenti che violano qualcuna delle norme condivise
. In gene-
re, la gravità delle sanzioni è proporzionale all’importanza che si attribuisce alla nor-
ma che viene violata.
Quando la norma che viene violata appartiene a un codice di comportamento infor-
male (vale a dire non formalizzato in una legge), anche la sanzione è di solito di tipo
informale. La persona che non conosce le regole più elementari della buona educa-
zione verrà probabilmente emarginata dal suo gruppo sociale, che esercita così una san-
zione informale verso quella particolare forma di devianza. Anche la disapprovazione
più o meno manifesta è un modo in cui la società sanziona i comportamenti devianti.
In un ambiente in cui è abituale che alla sera gli uomini si ritrovino al bar per giocare
a carte, mentre le donne restano ad accudire i figli e la casa, sarà considerato deviante
il comportamento di quell’uomo che collabora alla vita domestica e magari permette
alla moglie di uscire alla sera per coltivare alcuni suoi interessi. Nella società raduna-
ta al bar questo comportamento verrà probabilmente sanzionato attraverso manifesta-
zioni di ironia, disapprovazione, spregio. Si tratta di forme di pressione che la società
esercita sull’individuo perché questi si conformi alle norme e alla cultura dominante.
Simili sanzioni informali possono colpire anche trasgressioni di norme formalmen-
te codificate. In molti Paesi il traffico stradale è molto più ordinato che in Italia non
perché vi siano più vigili per le strade o perché le sanzioni formali siano più severe,
ma perché i comportamenti devianti vengono sanzionati anche dalle reazioni che es-
si suscitano in tutte le altre persone coinvolte nell’interazione. In Svizzera o in Ger-
mania non è difficile essere ripresi da un concittadino qualsiasi per aver commesso
un’infrazione stradale.
Devianza e immoralità
Per comprendere bene il concet-
to di devianza è importante avere chiaro quanto segue: per
l’osservazione sociologica non esistono comportamenti in
se stessi devianti, ma
un comportamento è deviante solo
rispetto a un modello di comportamento condiviso dalla
società
. Deviare significa semplicemente cambiare direzione
rispetto a quella tenuta dalla maggioranza dei soggetti sociali.
In altri termini, il concetto di
devianza
non è un concet-
to valutativo, ossia non esprime un giudizio di valore (del
genere “ciò che è deviante è sbagliato”), ma è un
concetto
osservativo
: si limita a esprimere la constatazione che quel
certo comportamento non segue la stessa linea di quello del-
la maggior parte della popolazione. Questo è un punto di
distinzione fondamentale tra l’osservazione sociologica dei
comportamenti e la loro valutazione morale. Per la sociolo-
gia, nella misura in cui essa si limita a osservare i fenomeni
sociali, non ci sono comportamenti “buoni” e comporta-
menti “cattivi”, ma solo comportamenti che corrispondono
alle norme sociali (e che per questo sono detti “conformi”)
e comportamenti che se ne allontanano (e che per questo
sono detti “devianti”).
Ogni sistema di norme, ogni
cultura che anima una società
è il prodotto di determinati
eventi storici, e come tale è
per necessità storicamente
condizionato (Eugène
Delacroix,
Medea
, 1862).
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