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Il secondo Novecento
n
I L C L A S S I C O
n
3.201 Questi elementi io li chiamo «segni semplici»; la proposizione,
«completamente analizzata».
3.202 I segni semplici impiegati nella proposizione si chiamano nomi.
3.203 Il nome significa l’oggetto. L’oggetto è il suo significato. («A» è
lo stesso segno che «A».)
3.21 Alla configurazione
4
dei segni semplici nel segno proposizionale
5
corrisponde la configurazione degli oggetti nella situazione.
3.22 Il nome è il rappresentante, nella proposizione, dell’oggetto. […]
3.251 La proposizione esprime in guisa
6
determinata e chiaramente in-
dicabile ciò che esprime: La proposizione è articolata.
3.26 Il nome non può ulteriormente smembrarsi mediante una defi-
nizione
7
: Esso è un segno primitivo. […]
3.3 Solo la proposizione ha senso; solo nel contesto della proposizio-
ne un nome ha significato.
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20
Stile
Wittgenstein espone la propria
teoria del linguaggio usando a
volte verbi in prima persona.
Stile
I nomi sono gli elementi da cui
sono composte le proposizioni.
Stile
Le frasi scritte da Wittegstein
sono spesso brevi.
4.
Combinazione.
5.
Dei nomi che sono presenti nella pro-
posizione.
6.
Modo.
7.
Non può essere scomposto e analizzato
mediante termini più semplici.
AnALISI DEL TESTO
Guida alla lettura
Nel brano riportatoWittgenstein pren-
de in esame la struttura del linguaggio, soffermandosi su un
elemento del linguaggio stesso: le proposizioni.
Il
linguaggio
, attraverso il quale il pensiero si esprime, è
composto da
proposizioni
, enunciati che hanno un signi-
ficato e che possono essere veri oppure falsi. Delle propo-
sizioni Wittgenstein indica due caratteristiche.
In primo luogo, le proposizioni (a differenza del pensiero)
possono essere
percepite direttamente
mediante i
sensi
,
poiché ogni proposizione è espressa per mezzo di un se-
gno fonico o da un segno grafico, e possiamo percepire tali
segni attraverso l’udito e la vista.
In secondo luogo, le proposizioni non sono accostamenti
casuali di parole. Wittgenstein descrive questa caratteristica
delle proposizioni dicendo che le proposizioni esprimono
ciò che esprimono in un modo preciso, determinato, che
può essere indicato in modo chiaro.
Le
proposizioni
sono
articolate
al loro interno. Esse hanno
questa caratteristica perché sono composte da
termini
, e sono
strutturate inmodo tale che agli oggetti del pensiero (espresso
attraverso il linguaggio e, dunque, attraverso le proposizioni)
corrispondano certi elementi delle proposizioni stesse. Tali
elementi sono chiamati da Wittgenstein «segni semplici» o
«nomi»: i
nomi
che compongono le proposizioni indicano
gli
oggetti
, si riferiscono a essi, significano gli oggetti. Ecco
perché Wittgenstein afferma che gli oggetti sono i significati
dei nomi; secondo la teoria di Wittgenstein, cioè, un nome è
dotatodi senso soltanto se si riferisce a unoggettodella realtà.
Dei nomi Wittgenstein indica poi una particolare caratte-
ristica osservando che sono
segni primitivi
, originari: so-
no gli elementi basilari che compongono le proposizioni
e non possono essere scomposti in elementi più semplici.
Particolare importanza ha, nel brano, la proposizione 3.21,
secondo cui alla
combinazione dei nomi
nella proposizio-
ne corrisponde la
combinazione degli oggetti
nella realtà.
Wittgenstein sostiene cioè che il linguaggio è raffigurazione
del mondo: le proposizioni raffigurano la realtà; una pro-
posizione è dotata di senso se ai termini che la compongo-
no corrispondono gli oggetti della realtà.
Lessico
In questo brano compaiono alcuni termini fonda-
mentali della teoria del linguaggio esposta nel
Tractatus
. Uno
di essi è «proposizione», con cui Wittgenstein indica ciò di
cui è composto il linguaggio; le proposizioni sono enunciati
dotati di significato e possono essere vere o false. Altrettan-
to rilevante è il termine «nomi»: un nome è l’elemento da
cui è composta la proposizione e rappresenta un oggetto.
Stile
Nell’esporre la propria teoria del linguaggioWittgen-
stein alterna forme verbali impersonali a verbi in prima per-
sona. Le frasi sono spesso brevi e hanno una struttura piana
e semplice, benché il loro contenuto sia spesso complesso.
Retorica
Nel brano compare una similitudine, di cui Wit-
tgenstein si serve per spiegare che cos’è la proposizione e
sottolineare che ha una struttura precisa: la proposizione
non è un mero accostamento di parole, così come un bra-
no musicale non è un insieme di suoni privo di ordine.
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