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In alcuni casi, però, ci sono coinvolgimenti diretti:
come quelli degli Usa nella guerra di Corea (1950-
1953) e poi in quella del Vietnam (1960-1975), o
gli interventi militari dell’Urss in alcuni Paesi del
patto di Varsavia che volevano riformare il modello
di Stato socialista e i rapporti con l’Urss (invasione
dell’Ungheria, 1956, e della Cecoslovacchia, 1968).
Una delle più gravi conseguenze del clima di ten-
sione tra le due potenze mondiali è la corsa agli ar-
mamenti: entrambe creano un arsenale militare, in
cui hanno un ruolo fondamentale le armi atomiche.
Per vari decenni il mondo ha vissuto in un fragile
equilibrio del terrore fondato sulla consapevolez-
za della capacità di entrambi di poter distruggere
l’altro (e l’intero pianeta) grazie ai propri arsenali
nucleari, che ha favorito la nascita di un vasto mo-
vimento mondiale per il disarmo e la pace.
La decolonizzazione
Un altro dei processi fondamentali del dopoguer-
ra è la decolonizzazione, innescata dalla perdita di
potere delle potenze europee, compresa la Gran
Bretagna che ha ormai perso la leadership mondia-
le, sui possedimenti coloniali. Il primo importante
segnale è l’indipendenza dell’India (1947), guida-
ta dal Mahatma Gandhi e ottenuta grazie alla lot-
ta non-violenta.
Ma purtroppo il processo di emancipazione poli-
tica e la nascita di stati indipendenti non ha avuto
sempre esiti positivi. Esso è stato ostacolato da con-
flitti locali interni agli Stati o regionali, tra Stati vi-
cini, in parte anche a causa degli interessi contrap-
posti delle due superpotenze che cercavano ognuna
di estendere la propria area di influenza. Il processo
di decolonizzazione così ha permesso la nascita di
nuovi Stati, ma ha anche aumentato in molte regio-
ni l’instabilità politica. Dove ci sono territori ricchi
di materie prime o aree di interesse strategico, l’esi-
to sono guerre e scontri etnici, mentre le popolazio-
ni devono affrontare migrazioni, carestie, epidemie.
La crescita dell’economia mondiale
La stagione del Secondo dopoguerra è però anche
un periodo di grande crescita economica che si pro-
trarrà fino agli inizi degli anni Settanta. La necessità
di ricostruire i Paesi e le economie devastate viene
favorita da una serie di accordi mondiali, primo fra
tutti quello di Bretton Woods (1944) tra i principa-
li Paesi industrializzati che crea un sistema di pro-
cedure per regolare la politica monetaria interna-
zionale, basandola sul dollaro e su cambi fissi. Se-
guono la nascita di istituzioni come il Fondo mo-
netario internazionale (1945), la Banca mondiale
(1944) e di istituzioni per favorire la cooperazio-
ne e il commercio.
Ma anche nel blocco comunista si realizza una im-
ponente espansione dell’industria e della tecnolo-
gia. Uno dei terreni su cui il confronto è più viva-
ce è nella “corsa allo spazio” con lo sviluppo delle
tecnologie satellitari e dell’industria astronautica
che vedono come uno dei massimi successi l’atter-
raggio sulla luna dell’astronave Apollo 11 (1969).
Mohandas Karamchand Gandhi.
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