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La conclusione di un periodo storico
Con la Seconda guerra mondiale si chiude una fase
della storia europea che era iniziata nel 1914, tanto
che alcuni storici considerano questo periodo un
ininterrotto processo di ridefinizione del quadro
politico, economico e sociale internazionale. Dal-
la guerra emergono due nuove potenze mondiali,
l’Usa e gli Urss, e varie potenze regionali, con un
ruolo di primo piano della Gran Bretagna. Le di-
struzioni e le perdite di vite umane e di beni erano
state enormi, e la potenza bellica aveva raggiunto
dei livelli tecnologici e di ferocia mai raggiunti pri-
ma: si pensi ai bombardamenti che avevano raso al
suolo intere città in Europa e all’uso dell’atomica
contro il Giappone. Lo sforzo bellico lascia, inol-
tre, dietro di sé un’economia che deve riorganizzar-
si alle nuove esigenze della vita civile.
1.2 I
l
S
econdo
dopoguerra
Un nuovo clima mondiale
In questa difficile situazione si diffonde anche una
generale aspirazione delle popolazioni alla pace,
alla sicurezza e alla ricostruzione di sistemi demo-
cratici e attenti ai bisogni delle popolazioni insie-
me alla convinzione che sia necessario trovare nuo-
ve forme di diritto internazionale e di tutela dei di-
ritti umani.
Per rispondere a queste esigenze nasce il 26 giugno
1945 l’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU)
i cui aderenti si impegnano a rispettare lo Statuto,
firmato qualche mese dopo. I suoi obiettivi sono il
mantenimento della pace internazionale, la salva-
guardia dei diritti umani, la diffusione dell’istruzione,
la tutela della salute delle popolazioni e dell’ambien-
te, la lotta alla fame, alla povertà e al sottosviluppo.
Da alleati a rivali per l’egemonia mondiale
La fine della guerra porta con sé anche nuovi con-
flitti: ben presto, infatti, le potenze vincitrici si tro-
vano a contendersi la leadership mondiale. Il pri-
mo grande terreno di conflitto tra Usa e Urss è la
questione del futuro della Germania, scoppiata nel
1948, che si conclude con la nascita di due Stati se-
parati, uno legato agli Stati uniti e l’altro all’Unio-
ne sovietica.
Nel 1949 viene firmato il Patto atlantico, un’alle-
anza militare tra gli Stati uniti e i loro principali al-
leati, che poi nel 1950 diviene la NATO (North At-
lantic Treaty Organization).
L’Urss, intanto, ha stabilito un controllo politico sui
Paesi dell’Europa centro-orientale, occupati duran-
te l’avanzata contro i nazisti. In essi è stata favori-
ta la formazione di regimi comunisti, che si legano
poi all’Urss anche sul piano militare, sottoscriven-
do nel 1955 il Patto di Varsavia, alleanza militare
che si contrappone alla NATO e che sarà disciolta
nel 1991 dopo il crollo dell’Urss.
La Cina popolare
Nel frattempo, tra il 1945 e il 1949 era ripresa in
Cina la guerra civile che termina con la vittoria del
movimento comunista guidato da Mao Zedong
(1893-1976) e la nascita della la Repubblica po-
polare cinese.
La “guerra fredda”
Le nuove alleanze militari e l’espandersi del comu-
nismo determinano l’inizio della “guerra fredda”
(così chiamata poiché il conflitto tra i due blocchi
non sfociava in una guerra aperta) tra Stati Uniti
e Unione Sovietica: una rivalità economica, poli-
tica, ideologica e militare che si protrarrà per qua-
si quarant’anni.
In realtà, anche se non si arriva a uno scontro ar-
mato diretto, entrambe le potenze si impegnano in
tutti i conflitti regionali che hanno luogo nel Secon-
do dopoguerra, sostenendo una delle parti coinvol-
te con armi e aiuti politico-strategici.
Statua di Mao a Wuhan (Cina).
Fotografia di Marc Riboud, 1971.
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