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MODULO 1
ALIMENTI E ALIMENTAZIONE
La mensa scolastica dovrebbe educare i
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a un’alimentazione
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ed
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sin dai primi anni di vita.
Per favorire l’educazione alimentare è necessaria la collaborazione tra la
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e la scuola.
Il menu con un’unica proposta offre il vantaggio di favorire la sperimentazione di nuovi
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e prevenire la
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; inoltre consente la
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del servizio.
Ristorazione scolastica
L’educazione alimentare ha una finalità spiccatamente preventiva e la
scuola rappresenta il luogo più idoneo per acquisire conoscenze in meri-
to e comportamenti alimentari corretti. È perciò fondamentale che tale
educazione venga svolta fin dalla tenera età, per evitare che nelle abitu-
dini alimentari insorgano degli errori che spesso, una volta radicati, sono
difficilmente rimediabili.
La
mensa scolastica
dovrebbe abituare i bambini a un’ali-
mentazione varia ed equilibrata sin dai primi anni di vita,
privilegiando gli alimenti genuini, freschi e i metodi di cottura
più semplici. Il momento della refezione scolastica, oltre ad
avere una valenza nutrizionale e formativa, è utile anche per
promuovere la socializzazione e l’integrazione tra gli alunni.
La comunicazione tra famiglia e scuola è molto importante
per il successo di questo progetto educativo; sarebbe quindi
auspicabile che le famiglie venissero a conoscenza dei menu
offerti dalla scuola e che la scuola fosse informata delle even-
tuali intolleranze alimentari o diete specifiche degli alunni.
In ogni caso, la
collaborazione famiglia
-
scuola
è un punto
chiave per favorire l’
educazione alimentare
.
Nelle mense scolastiche spesso viene adoperata la scelta di
una sola proposta nei menu
, non lasciando quindi spazio
alle opzioni individuali; questo comporta notevoli vantaggi:
consente, attraverso l’imitazione e l’omologazione tra pari o
tra alunni e insegnanti, di accedere a nuovi alimenti o pie-
tanze e
sperimentare nuovi gusti
;
permette di
prevenire la monotonia alimentare
; di fatto, per molti bambi-
ni la multiproposta significa paradossalmente orientarsi sempre verso lo
stesso piatto, ad esempio, la pasta in bianco;
favorisce la
semplificazione del servizio
e il controllo igienico nella prepa-
razione dei piatti.
Nel contempo però si rende necessario poter offrire un
piatto alternativo
nei casi in cui gli alunni presentino qualche intolleranza alimentare (certi-
ficata dal proprio medico) o nel caso in cui, per motivi religiosi, escludano
il consumo di certi alimenti. In tali casi saranno previste diete speciali o
la sostituzione di alcune pietanze. Va evidenziato che l’accettazione delle
pietanze da parte dei consumatori, soprattutto se bambini, è fortemente
influenzata dalle caratteristiche sensoriali del piatto, in termini di palata-
bilità (aroma/gusto/consistenza/grado di cottura), ma anche di presenta-
zione dello stesso, sia in relazione alle proprietà estetiche (aspetto/colore)
che alle modalità di erogazione del servizio e alle caratteristiche ambien-
tali dei locali adibiti a refezione.
L’educazione alimentare nella scuola svolge
un ruolo importantissimo in quanto agisce
su soggetti i cui comportamenti sono
ancora modificabili e che rappresentano la
popolazione adulta del futuro.
Post-it di cultura alimentare