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L’impianto elettrico negli edifici ad uso civile: tecnologie tradizionali
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DUL
A
ll’interno del circuito così realizzato è, inoltre, necessario inserire dei
dispositi-
vi di comando
i quali, mediante manovre di chiusura e apertura di
contatti
posti
in serie alla lampada, consentano di stabilire o interrompere il flusso di corrente
nel circuito e quindi di accendere o spegnere la lampada.
Questi dispositivi sono generalmente inseriti in opportune
scatole portafrutto
che,
analogamente alle cassette di derivazione, possono essere da incasso o da esterno.
Nella figura 1 è rappresentata (mediante un cosiddetto “esploso”) una scatola da in-
casso completa degli accessori necessari per l’installazione degli apparecchi di co-
mando. Questi sono del tipo
modulare
, occupano cioè uno spazio ben definito e sem-
pre uguale (modulo), in modo da essere intercambiabili anche con altri dispositivi.
I
l circuito elementare più semplice dell’impianto di illuminazione viene definito
punto luce interrotto
. Con questa denominazione si intende
il circuito che con-
sente il comando di un punto luce da una sola posizione
.
I
l dispositivo che permette tale manovra prende il nome di
interruttore
ed è co-
stituito da:
•
un involucro di materiale isolante;
•
la parte esterna anteriore, costituita da un
tasto
basculante
(cioè che
si muove
attorno ad un asse
), mediante il quale viene esercitato il comando;
•
la parte interna che comprende un contatto fisso e un
contatto mobile normal-
mente aperto
(NA) con i meccanismi che ne consentono i movimenti in relazio-
ne alla posizione del tasto;
•
la parte esterna posteriore con i
morsetti
che permettono di collegare i contatti
interni dell’apparecchiatura all’impianto esterno.
L’
interruttore
è un dispositivo
bistabile
, cioè ha due posizioni di stabilità: il
tasto rimane nella nuova posizione raggiunta fino alla successiva azione sullo
stesso, anche se non viene mantenuta nessuna pressione su di lui.
L
a stessa funzione dell’interruttore è svolta dal
pulsante
, il quale però è un dispo-
sitivo
monostabile
, che ha cioè una sola posizione di stabilità: è possibile man-
tenere in posizione di chiusura il suo contatto interno soltanto se permane la
pressione sul suo tasto. Il pulsante ha un aspetto e una struttura costruttiva molto
simili all’interruttore: la differenza di funzionamento è dovuta ad un sistema a
molle, al suo interno, che provvede a riportare nella posizione iniziale il contatto
al cessare dell’azione sul tasto.
I pulsanti sono molto utilizzati, come vedremo nel
Modulo 4, negli impianti con tecnologia a relè. Sono
anche utilizzati in circuiti molto simili a quelli del
punto luce interrotto come i circuiti di
comando di
suonerie
, dove l’interruttore risulterebbe meno pra-
tico.
N
ella figura 2 sono raffigurate le parti anteriore (ta-
sto) e posteriore (con i morsetti, in alto) di un inter-
ruttore di comando.
Identico aspetto presenta un pulsante. In genera-
le ogni apparecchio è caratterizzato da un codice,
switch
interruttore
push-button
pulsante
Fig. 2