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LEZI NE
il quale viene riportato sul suo involucro assieme ad altri dati di targa, tra cui:
nome del produttore, serie civile di appartenenza, corrente e tensione nominali
(ad esempio 16 A, 250 V a.c.).
I
morsetti sono contrassegnati da numeri o lettere; nel testo ci riferiremo alla
seguente convenzione: il morsetto collegato al contatto fisso è individuato dalla
lettera L e quello collegato al contatto mobile dal numero 1.
I dispositivi che studieremo hanno tutti morsetti doppi, mediante i quali risulta
più semplice ed efficace eseguire delle connessioni in derivazione tra diverse ap-
parecchiature (i cosiddetti
ponti
).
N
ella
tavola n. 1
, articolata nei fogli 1 e 2, sono riportati gli
schemi dell’impian-
to elettrico per l’alimentazione di una singola lampada comandata da una sola
posizione
. Nella legenda n. 1, allegata alla tavola, sono elencati tutti i simboli
utilizzati negli schemi.
Dall’esame della tavola e della legenda possiamo effettuare le seguenti osserva-
zioni.
•
Allo schema topografico è stata allegata una
vista prospettica
per una rappre-
sentazione tridimensionale dell’impianto (anche se solo qualitativa).
•
Si è ipotizzato di avere a disposizione una linea con fase, neutro e conduttore
di protezione, in una cassetta di derivazione posta immediatamente all’esterno
dell’ambiente in cui deve essere realizzato l’impianto.
Il
conduttore di protezione
(PE), come si è detto nella Lezione 2 di questo Mo-
dulo, è un conduttore di colore giallo-verde, che serve per collegare ad un im-
pianto di terra tutte le masse metalliche che possono essere sede di contatti
indiretti: cioè quelle masse metalliche normalmente non in tensione, ma che
possono assumere, a causa di un difetto di isolamento, potenziali pericolosi per
le persone. Nel caso in esame il conduttore dovrà essere collegato alle eventuali
parti metalliche degli involucri degli apparecchi illuminanti.
•
L’impianto è posato sottotraccia, con i cavi infilati in tubi protettivi di tipo pie-
ghevole leggero.
•
Gli interruttori che generalmente si utilizzano per gli impianti di illuminazione
sono
interruttori unipolari
: con questa dizione si intende che il loro contatto
mobile interviene per aprire (o chiudere) un solo polo del circuito, cioè uno
solo dei due conduttori fase - neutro che dovrebbero essere collegati alla lam-
pada.
Dal punto di vista funzionale sarebbe indifferente se un contatto interrompesse
la fase o il neutro, ma le norme prescrivono che l’interruttore deve essere inse-
rito nel conduttore di fase: in tal modo, infatti, l’apertura del contatto lascia la
lampada al potenziale del neutro (prossimo allo zero), mentre nel caso opposto
il potenziale della lampada sarebbe quello della fase (230 V).
•
Il tratto di circuito che unisce il morsetto L dell’interruttore alla linea di fase è
sempre in tensione, indipendentemente dalla posizione del contatto dell’inter-
ruttore: è pertanto considerato fase a tutti gli effetti. Analogamente, il condut-
tore che collega la lampada al neutro, disponibile nella cassetta di derivazione,
è da considerare neutro a tutti gli effetti. Al contrario, il tratto di circuito che
collega l’interruttore alla lampada assume a volte il potenziale di fase, quan-
do il contatto dell’interruttore è chiuso, ed altre volte il potenziale del neutro,
quando il contatto è aperto. Per tale motivo questo conduttore viene denomina-
to
fase interrotta
.
Dispositivi di
comando
:
interruttori
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