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Relatività del moto e pRincipio di composizione dei movimenti
9. Trasformazioni galileiane
In questo paragrafo vogliamo riprendere in considerazione i sistemi iner-
ziali per mostrare come, date le caratteristiche cinematiche di un punto P
valutate da un osservatore O solidale a un sistema di riferimento S, queste
si modifichino per un osservatore O
solidale a un sistema di riferimento S
in moto rispetto a S. Per semplificare la trattazione supporremo che l’asse
x
del sistema S
scivoli sull’asse
x
del sistema S nel suo stesso verso e con
velocità
u
e che, all’istante zero, le origini O e O
dei due sistemi coincidano
(
Figura 33
).
Un’idea in più
Il tempo assoluto, vero e matematico, in sé e nella sua
natura senza relazione a cose estranee, fluisce sempre in
modo uguale, e con altro nome si chiama durata.
Il tempo relativo, apparente e comune, è la misura sensi-
bile ed esterna, ottenuta dal movimento, di una qualsiasi
durata, ed è comunemente usato in vece del tempo vero:
così sono l’ora, il giorno, il mese, l’anno.
[...]
Lo spazio as-
soluto, nella sua natura senza relazione a cose estranee, è
sempre conforme a sé ed immobile.
[...]
Lo spazio relativo
è quella misura o dimensione mobile dello spazio che si
rivela ai nostri sensi grazie alla sua relazione con i corpi, e
che viene in generale confuso con lo spazio immobile.
[...]
Il luogo è la porzione di spazio che un corpo occupa; e in
relazione allo spazio può essere assoluto o relativo.
Il moto assoluto è il passaggio di un corpo da un luogo as-
soluto ad un luogo assoluto, e il moto relativo è il passag-
gio da un luogo relativo ad un luogo relativo.
i. newton,
Philosophiae naturalis principia
mathematica,
1687
Lo spazio non è un concetto empirico, ricavato da
esperienze esterne. Infatti, affinché certe sensazioni
vengano riferite a qualcosa fuor di me
[...]
e affinché io pos-
sa rappresentarmele come esterne e accanto le une alle
altre, quindi non solo differenti ma anche in luoghi diffe-
renti, deve esserci già a fondamento la rappresentazione
dello spazio.
[...]
Lo spazio è una rappresentazione necessaria a priori, la
quale sta a fondamento di tutte le intuizioni esterne.
[...]
Il tempo non è un concetto empirico, ricavato da una espe-
rienza: poiché la simultaneità o la successione non ca-
drebbero neppure nella percezione, se non vi fosse a priori
a fondamento la rappresentazione del tempo.
[...]
Il tempo è una rappresentazione necessaria, che sta a ba-
se di tutte le intuizioni.
[...]
Il tempo dunque è dato a priori
[...]
.
i. Kant,
Critica della ragion pura,
1781
Immanuel Kant (Königsberg 1724-1804) si occupò sia di
filosofia sia di fisica, studiando attentamente le opere di
Newton. Propose la teoria cosmologica della nebulosa
primitiva poi ripresa da Pierre Simon de Laplace. Le sue
opere più importanti sono comunque di natura filosofica.
Figura 33
P
y
x
O
x
y
y y
u
x x
O
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