Page 44 - 120900030667_marazzini_fenomeni_leggi

Basic HTML Version

Fenomeni meccanici e loRo inteRpRetazione
dell’asse
x
1
, allora è in moto rettilineo uniforme con velocità
v
r
2
= -
z
r
-
u
r
nel
sistema S
2
(
Figura 32
).
Osserviamoperò che l’osservatore solidale a S
2
assegnerà al corpoCo lo stato
di quiete o lo stato di moto rettilineo uniforme, mai uno stato di moto acce-
lerato e quindi, anche per tale osservatore, il corpo C è soggetto al principio
di inerzia.
Dunque:
se un sistema di riferimento
S
1
è inerziale, lo è anche un sistema di riferi-
mento
S
2
in moto rettilineo uniforme rispetto ad esso.
Facciamo notare che il sistema costituito da un laboratorio terrestre, a causa
del moto rotazionale della Terra su se stessa e intorno al Sole e del moto del
Sole attorno al baricentro della propria Galassia, non può considerarsi rigo-
rosamente inerziale anche se lo è con ottima approssimazione in quanto le
accelerazioni associate a questi movimenti sono molto piccole.
Figura 32
Velocità del corpo C
non soggetto ad alcuna forza
e dotato di velocità
v
r
1
=
z
r
nel
sistema S
1
(caso
a.
) valutata da
O
2
(caso
b.
).
O
1
O
2
S
1
S
2
v
1
= z
O
1
O
2
S
1
S
2
x
1
x
1
x
2
x
2
v
2
= – z – u
z
C
C
punto di vista di O
1
punto di vista di O
2
v
2
I concetti di tempo e spazio della
fisica newtoniana divengono “a prio-
ri” della ragione
i concetti newtoniani di tempo, spazio e moto furono alla
base di tutta la fisica classica (fino alla relatività einstei-
niana) e vennero consacrati un secolo dopo dal filosofo
immanuel Kant quali “a priori” della mente umana, cioè
come concetti che precedono ogni esperienza e senza i
quali, anzi, non sarebbe neppure possibile avere espe-
rienza del mondo esterno.
i due passi che seguono vogliono ricordare questa impo-
stazione che, come si vedrà quando si affronterà lo studio
della Fisica del XX secolo, si fondò certamente più su as-
sunti di tipometafisico che di tipo strettamente scientifico.
Non sto a definire il tempo, lo spazio, il luogo, il moto,
perché notissimi a tutti. Tuttavia è da notare che queste
quantità sono comunemente concepite non altrimenti che
in relazione a cose sensibili. Da qui sorgono alcune idee
sbagliate, a eliminare le quali conviene distinguere le sud-
dette quantità in assolute e relative, in vere e apparenti, in
matematiche e comuni.
Un’idea in più
Isaac Newton nacque a
Woolsthorpe, in Inghilterra,
nel 1642. In campo scientifico
si occupò di matematica,
fisica, chimica. La sintesi
delle sue ricerche fisiche
è pubblicata nei due lavori
intitolati
Philosophiae naturalis
principia mathematica
(1687) e
Opticks
(1694).
Fu il creatore
(contemporaneamente, ma
indipendentemente da Leibniz)
del calcolo infinitesimale.
Morì nel 1727, celebrato
come uno dei massimi geni
dell’umanità.
a.
b.
002-060_U1_T6_v1.indd 28
29/11/