Il pianeta Giove e uno dei suoi satelliti:
modello del sistema planetario la cui
descrizione ha costituito l’obiettivo
primario dello studio del movimento
durante il XVII secolo.
ITINERARIO
DIDATTICO
DEL TEMA
Unità 1
Si presenta il
principio di composizione
del movimenti
, enunciato per la prima
volta in forma sistematica da Galilei e lo
si applica alla descrizione dei moti in due
dimensioni, in particolare allo studio del
moto parabolico
.
Unità 2
Si riformula la seconda legge della
dinamica in termini di
impulso di una
forza
e di
quantità di moto di un corpo
e, relativamente a questa seconda
grandezza, si enuncia un
principio di
conservazione
che si applica poi allo
studio dei
fenomeni d’urto
.
Unità 3
Si definiscono legrandezze fondamentali
checonsentonodi descrivere il
moto
circolareuniforme
di unpuntomateriale
daunpuntodi vistacinematicoedinamico.
Unità 4
I concetti introdotti nell’Unità 3 vengono
estesi sia alla descrizione del
moto
circolare uniformemente accelerato
di
un punto materiale, sia alla descrizione
del
moto rotatorio di un corpo rigido
.
A tale proposito si introduce anche
la grandezza fisica
momento della
quantità di moto
e si enuncia il principio
della sua conservazione.
Unità 5
Si introduce la
legge di gravitazione
universale
che assume il ruolo di chiave
interpretativa del
moto dei pianeti e dei
satelliti
.
stiche generali in termini di forza e di energia, la ter-
za per esaminare il
moto dei pianeti e dei satelliti
. A
tale scopo verrà introdotto e applicato in vario modo
quello che si può considerare il più geniale contri-
buto di Newton alla Fisica:
la legge di gravitazione
universale
.
Disegni della Luna
eseguiti da Galilei in
base a osservazioni
realizzate mediante
telescopi.
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Playlist
• seconda legge di newton
•Quantitàdimotoe impulso
• energia
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