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effetto dell’apertura commercia-
le sulla crescita non è stabile nel
tempo né uguale nei vari paesi.
Il commercio internazionale,
ad esempio, spingendo i Pvs a
specializzarsi nei settori in cui hanno un van-
taggio comparato, incentiva la concentrazio-
ne delle attività nei settori dove il lavoro poco
qualificato gioca la parte del leone. Quando
ciò accade, gli incentivi a investire nella cre-
scita del capitale umano diminuiscono e il
reddito pro capite scende col rapido crescere
della popolazione. L’apertura commerciale,
inoltre, non è il solo fattore in gioco nel deter-
minare la crescita. L’impatto dell’apertura al
commercio, ad esempio, dipende dall’assetto
istituzionale del paese che liberalizza. Alcu-
ni studi mettono in evidenza come un buon
assetto istituzionale possa contribuire alla
crescita come o anche più di quanto venga
assicurato dall’apertura al commercio in se
stessa. La complementarità tra i due fattori
rafforza la raccomandazione di accompagna-
re politiche di apertura commerciale a op-
portune riforme istituzionali, non di evitare
l’apertura agli scambi.
Rimane inteso che, affinché i paesi meno svi-
luppati possano cogliere tutti i benefìci deri-
vanti da un maggior accesso ai mercati svilup-
pati, occorre superare le strozzature dal lato
dell’offerta e sopportare i costi di aggiusta-
mento collegati a una ampia liberalizzazione
mondiale degli scambi. È necessario un certo
gradualismo e che sia approntato un tempora-
neo, ma cospicuo, sistema di aiuti al commer-
cio (
aid for trade
) da parte delle istituzioni
internazionali e dei paesi sviluppati. Questo
appello viene declinato in molte forme diverse
a seconda di quali siano i partner commerciali
cui i Pvs fanno appello; tra queste ricordiamo
la richiesta che Europa, Usa e Giappone mo-
derino i dazi e i sussidi con i quali proteggono
il settore agricolo, rivedano la struttura dei
dazi all’importazione dei beni industriali, libe-
ralizzino l’accesso ai prodotti tropicali e per-
mettano l’inclusione di clausole di flessibilità e
salvaguardia per i Pvs negli accordi.
Pur ammettendo che l’integrazione inter-
nazionale sia un elemento utile alla crescita
del reddito dei paesi, perché le politiche di
liberalizzazione e apertura diano frutti con-
creti, esse devono soddisfare alcuni requi-
siti. Innanzitutto, devono essere graduali.
Inoltre, devono essere mirate e compatibili
col tessuto sociale e produttivo del paese.
In molti Pvs la mancanza di un sistema di
LETTURA
E ANALISI
DI TESTI
Commercio
internazionale
e crescita economica
L’
A.
Riassumi il contenuto del brano (max 5-6 righe) e indica quali sono, a tuo avviso, le consi-
derazioni più significative che in esso vengono svolte.
B.
Individua i collegamenti che ritieni più importanti tra le affermazioni fatte nel brano, o co-
munque le tesi in esso sostenute, e le condizioni economiche in cui si trova la tua famiglia
(oppure, in alternativa, la tua Regione o l’Italia nel suo insieme).
C.
Individua i collegamenti che ritieni più importanti tra il contenuto del brano e le tue attuali
conoscenze delle problematiche economiche.
D.
Scegli due domande tra quelle sottoindicate, e cerca di rispondere a ciascuna di esse in
modo ampio e argomentato (max 2 pagine di quaderno per ogni risposta).
1.
Quali sono i principali fattori che contribuiscono alla crescita economica di un Paese?
2.
Quali sono le principali richieste che i Pvs rivolgono all’Europa, agli USA e al Giappone in
materia di commercio internazionale?
Dopo aver letto con attenzione il brano, esegui le seguenti richieste.
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