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Interpretazione
Nel primo Quattrocento in Occidente si assiste a un profondo rinnovamento degli studi geografici gra
zie alla riscoperta dell’opera del geografo greco-alessandrino Tolomeo, che nel II secolo d.C. si era in
teressato al problema della rappresentazione della Terra, elaborando i principi generali per disegnar
carte. Egli aveva assegnato delle coordinate a tutti i luoghi di cui era a conoscenza (circa 8000 località
e li aveva fissati entro una griglia di meridiani e paralleli.
Nel XV secolo la traduzione e la diffusione delle sue opere ripropongono la tesi della sfericità della Terr
e aprono la strada a produzioni cartografiche sempre più tecniche e svincolate dalla tradizione religio
sa. Questo mappamondo, pubblicato a Ulm dieci anni prima della spedizione di Cristoforo Colombo
compare nella prima edizione a stampa (altre, precedenti, erano manoscritte) della
Geografia
tolemaica
La riscoperta
di Tolomeo
Il nuovo reticolo di meridiani e paralleli ingabbia tutta la
rappresentazione e consente misurazioni e verifiche: inizia così
un periodo (lungo e non lineare) di passaggio da carte dominate
da elementi religiosi a produzioni sempre più laiche, come
testimonia il progressivo abbandono della posizione centrale di
Gerusalemme.
La ritrovata idea della sfericità della Terra consente di ipotizzare
nuove rotte e gli europei iniziano a pensare di raggiungere
l’Oriente navigando verso Occidente proprio a partire da queste
carte e dai loro «errori». L’idea di un Mediterraneo più ampio del
reale e di una circonferenza terrestre ridotta furono determinanti
nella progettazione del viaggio di Colombo.
I primi grandi viaggi di esplorazione rivelano però terre
dalle caratteristiche e dalle distanze diverse rispetto alla
rappresentazione tolemaica che, paradossalmente, appena
riscoperta è già vecchia e deve subito essere modificata. In ciò ha
un ruolo importantissimo la neonata arte della stampa (
p. 224)
che mette in circolazione prodotti continuamente aggiornati.
Molti sguardi cominciano a osservare il mondo: i visi paffuti che
nei mappamondi neo-tolemaici indicano i venti rappresentano
metaforicamente i tanti punti di vista dei moderni spettatori.
Per consolidare le idee chiave
Qual è il principale elemento di novità delle carte tolemaiche?
Perché la rappresentazione di Tolomeo «invecchia» molto rapidamente
Allontanandosi dal Mediterraneo
diminuisce la precisione di raffigurazione:
nel Nord Europa troviamo le leggendarie
isole di Thule e Scandia
I venti sono disposti sui bordi
e indicati col tradizionale nome greco
Sul margine sinistro la latitudine
è misurata con la lunghezza del
giorno più lungo dell’anno, a
partire dall’equatore; sugli altri
tre lati i numeri indicano i gradi
di latitudine e longitudine
La longitudine è calcolata dal
meridiano zero, fissato da
Tolomeo in corrispondenza
delle isole Canarie, il territorio
più occidentale che conosceva
La larghezza del Mediterraneo è eccessiva,
mentre le dimensioni della circonferenza
terrestre sono sottovalutate, per questo le
regioni appaiono «tirate» in senso Est-Ovest
e prevalgono le terre emerse sui mari
La terra è sferica e divisa in due grandi
blocchi separati dal Mediterraneo e
dall’oceano Indiano, chiuso a Sud dalle
ipotizzate terre australi
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