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Interpretazione
Il Basso Medioevo presenta anche esempi di carte navali che non sono condizionate da vincoli religiosi
e che mostrano l’utilizzo della cartografia come sapere pratico: gli scopi sono concreti e le fonti di in-
formazione non derivano più da libri di studio, ma dal bagaglio di conoscenze dei marinai più esperti.
Da tempo si conoscevano e usavano vari mezzi per misurare l’altezza di Sole e stelle rispetto all’orizzon-
te, ma ciò non era sufficiente a orientarsi in mare aperto: ecco perché si preferiva la navigazione di ca-
botaggio, non perdendo di vista la costa. I
portolani
erano gli strumenti che permettevano di localizzare
i porti e di definirne le distanze reciproche: attestati già alla fine del XII secolo, erano lunghi elenchi di
porti (soprattutto mediterranei) sempre presenti sulle navi. Accanto a essi, alla fine del Duecento, com-
parvero le
carte nautiche
, capaci di riportare su mappa queste indicazioni. Le prime furono realizzate da
cartografi italiani che operavano nelle principali città costiere; la più antica tra quelle oggi conosciute è
la cosiddetta «Carta pisana», qui riprodotta, databile intorno al 1275, di autore ignoto e così denomi-
nata perché conservata in un archivio di Pisa.
Portolani
e carte nautiche
La carta fornisce una rappresentazione realistica, derivata dalla
lunga conoscenza delle rotte e da misurazioni con la bussola.
La ricchezza di dettaglio del profilo di costa si contrappone
all’assenza di informazioni sull’interno dei territori, in quanto
inutili ai fini della navigazione. Solo dalla fine del XIV secolo
l’interno dei continenti verrà progressivamente riempito con
annotazioni ed elementi decorativi, soprattutto stemmi di
sovrani e governatori.
L’esatta configurazione del Mediterraneo mostra una maggiore
conoscenza di quelle coste rispetto alle coste atlantiche, che
vengono cartografate più schematicamente.
I fasci di linee originati dai due punti centrali formano i rombi
di vento: i moltissimi punti di intersezione di queste linee
consentivano (con l’aiuto della bussola) di tracciare le rotte per la
navigazione d’altura, mentre la navigazione costiera utilizzava le
indicazioni dei porti.
È evidente la forte differenza tra raffigurazioni di questo tipo e
le
mappae
analizzate precedentemente in quanto diversissimi
erano gli autori, i destinatari e gli scopi di fabbricazione: le due
tipologie cartografiche costituiscono la duplice matrice (teorico-
religiosa e pratica) del sapere geografico medievale.
Per consolidare le idee chiave
Perché è importante la «Carta pisana»?
Che differenza c’è tra una carta nautica e un portolano?
Le zone
mediterranee
sono
rappresentate
con grande
dettaglio, quelle
atlantiche e
soprattutto la
Gran Bretagna
(che ha solo
sei località
registrate)
sono più
approssimative
Perpendicolarmente
alla costa sono scritti
i nomi di centinaia
di porti
La parte interna dei continenti è bianca e priva di indicazioni
Da due punti centrali (uno a Ovest della
Sardegna e uno in Asia presso Smirne) si
irradiano 16 raggi; altre linee generano una
struttura a quadrati
Il disegno, a
inchiostro su
pergamena,
tratteggia
le coste del
mar Nero, del
Mediterraneo
e dell’Atlantico
fino
all’Inghilterra
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