vavano violazioni al diritto internazionale (sproporzione tra i
fini e gli strumenti bellici impiegati, assenza di legittimazione
internazionale, pesante coinvolgimento dei civili).
La guerra giusta nel XXI secolo
Nel XXI secolo, l’idea di guerra giusta ha ripreso vigore all’in-
domani dell’11 settembre 2001, quando quattro voli civili furono
dirottati e tre di loro si schiantarono contro il World Trade
Center a New York e il Pentagono a Washington, causando
circa tremila morti. L’
attacco terroristico
spinse il presidente
George W. Bush a enunciare quella che è conosciuta come
«dottrina Bush», secondo la quale gli Stati Uniti potevano
avviare un’azione militare preventiva verso tutti gli Stati che
ospitavano i terroristi e che, per questo, erano considera-
ti nemici degli Usa: nel 2003 la dottrina trovò applicazione
nell’
invasione dell’Iraq
.
Nel 2004, il politologo statunitense Francis Fukuyama – in un
libro intitolato
Esportare la democrazia. State-building e
ordine mondiale nel XXI secolo
– ha ribadito il concetto di
guerra giusta, intesa come intervento militare per «
esportare
la democrazia
». Secondo Fukuyama, gli Stati «deboli e falli-
ti» (come, per esempio, l’Iraq e l’Afghanistan) rappresentano
una delle principali minacce per il mantenimento della pace e
dell’equilibrio mondiale in quanto «sono una fonte di conflitti e
di gravi violazioni dei diritti umani e […] un potenziale terreno
di coltura per un nuovo tipo di terrorismo».
Per questo motivo, sostiene Fukuyama, è necessario che la
comunità internazionale costruisca dei nuovi Stati-nazione
(
state-building
) attraverso un’opera di ricostruzione dell’iden-
tità nazionale di questi Paesi. Scrive Fukuyama: «Rafforzare
questi Stati attraverso varie forme di
nation-building
è diven-
tato vitale per la sicurezza internazionale ma pochi tra i Paesi
sviluppati sono in grado di assolverlo. Imparare a gestire meglio
lo
state-building
è perciò centrale per il futuro dell’ordine
mondiale. […] Anche se non vogliamo tornare a un mondo
di superpotenze in lotta tra loro, non dobbiamo dimenticare
la necessità del potere. Tale potere è necessario sia per far
rispettare lo Stato di diritto all’interno dei propri confini, sia
per la salvaguardia dell’ordine mondiale».
RIAssuMENdo
• Il concetto di guerra giusta è stato utilizzato fin dall’epoca romana.
• Agostino d’Ippona
ha definito la guerra giusta come strumento per rispondere a un’ingiustizia, ispirato da Dio quale mezzo di punizione
verso i popoli corrotti e di educazione alla vita pacifica.
• In Età medievale, la Chiesa cattolica romana ha iniziato a elaborare il concetto di
ierocrazia
, ovvero del predominio politico del papato
sulle autorità politiche.
• I concetti di guerra giusta e di ierocrazia hanno fornito le basi teoriche delle spedizioni armate contro gli arabi che presero il nome di
crociate
.
• La teoria della guerra giusta di
Tommaso d’Aquino
, la sostituzione dell’idea di crociata con quella di
missione
e la precisazione del
significato di ierocrazia a opera del papato hanno contribuito a promuovere l’idea di guerra giusta
contro gli infedeli
.
• Il processo di
colonizzazione
ha prodotto un particolare tipo di guerra giusta, l’
evangelizzazione forzata
degli indigeni a opera dei
religiosi che accompagnavano gli eserciti dei conquistatori.
• Tra il Cinquecento e l’inizio del Novecento la guerra è divenuta espressione della
sovranità degli Stati
, che la impiegavano come mezzo
per difendere i propri interessi territoriali ed economici.
• Dopo la Prima guerra mondiale si è fatta strada l’idea di guerra giusta intesa come un conflitto governato dai principi del
diritto
internazionale
, ammissibile soltanto quando si verifica la violazione degli interessi di uno Stato.
• La
Carta delle Nazioni Unite
ha limitato l’uso della forza ai casi di «minacce alla pace, violazioni della pace ed agli atti di aggressione»
e alla «legittima difesa».
• Negli anni Novanta del Novecento si è iniziato a parlare di guerra giusta come «
intervento umanitario
» per difendere i diritti fondamentali
dell’uomo.
• Nel XXI secolo, dopo l’attentato contro il World Trade Center a New York (2001), è stata teorizzata la guerra giusta come intervento in
favore del mantenimento della pace attraverso l’«
esportazione della democrazia
».
L’arrivo delle truppe Nato in Kosovo, nel 1999, accolte dalla minoranza
albanese.
Manifestazione di protesta contro l’intervento militare statunitense in
Iraq e la presenza di truppe americane nel Paese, tenutasi a New York
nel marzo 2009.
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