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che avevano flagellato le grandi civiltà urbane dell’Europa e dell’Asia. La di-
nastia dei moghul vantava anzi una discendenza diretta dall’ultimo, e forse
più sanguinario, di questi conquistatori, Tamerlano (
p. 134).
Il primo imperatore moghul,
Babur
, sovrano spodestato di un regno dell’Asia
centrale, dopo aver occupato per un certo periodo Samarcanda e Kabul calò
nella valle dell’Indo dove nel 1526, a Panipat, sconfisse il sultano di Delhi.
L’affermazione dei discendenti di Babur non fu facile e solo con la vitto-
ria di Akbar (1556-1605) nel 1556 la nuova dinastia consolidò il proprio
potere. Nei decenni successivi gli imperatori moghul, che fissarono la loro
capitale a Delhi, conquistarono gran parte degli odierni Pakistan, Afghani-
stan e India, esclusa la regione meridionale. Si trattò di un evento fonda-
mentale perché erano secoli che nessun potere riusciva a
unificare l’India
.
Il problema principale che i nuovi dominatori si trovarono ad affrontare
fu quello della
divisione fra indù e musulmani
, un problema che ha tra-
vagliato costantemente l’India nell’ultimo millennio. I moghul erano mu-
sulmani ma non potevano fare a meno del consenso e della collaborazione
della maggioranza dei loro sudditi indù e quindi mostrarono, almeno ini-
zialmente, una notevole tolleranza. Anche nelle istituzioni politiche l’Im-
pero moghul fu, per necessità, molto flessibile. Nonostante alcuni tentativi
di rafforzare il potere centrale, venne lasciato ampio spazio di autonomia
ai principi e ai potentati locali, quali quelli indù del Rajastan.
Nonostante questi motivi di debolezza e la sempre più ingombrante pre-
senza degli occidentali – prima portoghesi, poi olandesi, inglesi e francesi
–, l’India moghul fu uno dei più grandi Stati dell’epoca, un Impero che per
estensione, popolazione e ricchezza poteva competere con i contemporanei
Imperi turco e persiano. L’epoca moghul rappresentò un periodo di grande
fioritura culturale
per l’India, grazie anche alla fusione di diverse tradizio-
ni artistiche, come quella persiana, turca e indiana. Risale a questo perio-
do uno dei monumenti più celebri dell’India e dell’architettura mondiale:
il Taj Mahal di Agra, costruito come mausoleo imperiale.
La decadenza cominciò dopo Aurengzeb (1659-1707), che aveva portato
l’Impero alla sua massima estensione, alienandosi però il favore della po-
polazione per la sua politica intransigente sotto l’aspetto religioso e per il
peso economico delle continue campagne militari. Nel corso del Settecento,
l’autorità e il prestigio degli imperatori moghul continuarono a decadere
fino a diventare puramente nominali dopo l’occupazione di Delhi da parte
degli inglesi nel 1803. L’Impero moghul sopravvisse e fu formalmente sop-
presso solo dopo la grande ribellione indiana contro gli inglesi nel 1857-58.
Scena di corte in un’illustrazione di epoca moghul
tratta dal
Libro delle fiabe animali
, risalente alla fine del
XVI secolo. Ne fu autore Basawan, uno dei pittori di cort
di Akbar.
Il mausoleo imperiale noto come Taj Mahal, fatto
costruire nel 1632 dall’imperatore Shah Jahan, in
epoca moghul, ad Agra, nell’India settentrionale.
SINTESI PER PUNTI § 3
Conquista portoghese del golfo di Guinea (area
di conflitti fra tribù)
commercio degli schia-
vi
sarà incrementato dalla colonizzazione spa-
gnola in America
Spopolamento delle terre americane = necessità di
manodopera
tratta degli schiavi africani (siste-
ma dell’
asiento
)
Prosegue l’espansione portoghese verso l’Indone-
sia (per le spezie più pregiate)
monopolio del
traffico delle spezie
contatti regolari con Cina
e Giappone
Basi a grande distanza dall’Europa + pochi por-
toghesi disposti a emigrare + solidità politica dei
grandi imperi asiatici
rapporti commerciali sen-
za conquista dei territori
Contemporaneamente (XVI secolo) unificazione
dell’India sotto l’
Impero moghul
espansione
territoriale e fioritura culturale
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