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Il Medioevo
Le opere
Il
Decameron
– nel quale confluiscono da un la-
to le esperienze esistenziali dell’autore, dall’al-
tro la sua eclettica cultura letteraria – è esplici-
tamente dedicato a un
pubblico femminile
: per
le donne, così spesso tormentate dalla passione
amorosa, e per tutti coloro che rischiano di es-
sere oppressi dalla «noia»,
la narrazione diven-
ta una sorta di rimedio contro l’irrazionalità e
il vuoto di cui la peste è una potente metafo-
ra
. Per sfuggire alla peste e reagire alla monoto-
nia quotidiana, infatti, i dieci giovani fiorentini
raccontano a turno novelle: la parola, articolata
nella narrazione, può così insegnare a superare
la paura della morte, a esplorare l’infinita varie-
tà del reale, a riorganizzare il mondo, ora pre-
da del caos e della depravazione, secondo nuovi
principi, di pragmatismo laico e di intelligenza
senza pregiudizi ma anche di cortesia e decoro.
Dopo il Decameron: erudizione e culto di
Dante 
Gli ultimi due decenni di vita sono de-
dicati da Boccaccio allo studio dei classici e al-
la compilazione di opere erudite: è evidente in
queste attività l’influsso dell’amicizia con Petrar-
ca. Ciò nonostante, rispetto al pre-umanesimo
petrarchesco (strettamente cristiano e latino e
filologicamente già molto rigoroso) il pre-uma-
nesimo di Boccaccio è più laico, più aperto alla
cultura greca e al tempo stesso più legato a tratti
medievali, quindi meno accuratamente critico.
Anche nell’ammirazione per l’opera di Dante,
Boccaccio si differenzia da Petrarca, e difende
la scelta linguistica dantesca, capace di conferi-
re al volgare la nobiltà del latino.
Come nelle opere latine, anche negli studi di
argomento dantesco Boccaccio esalta la poesia,
concepita come la più elevata attività dell’uomo.
Infine, le inquietudini religiose della maturità e
l’aspirazione a una più alta idea di letteratura – ispi-
rata dalle nobili Muse e non più dalle donne reali –
sono alla base del
Corbaccio
, ultima opera boccac-
ciana di invenzione.
Quali sono i generi letterari sperimentati dal
giovane Boccaccio? In quali opere?
Quali elementi presenti nella produzione
giovanile di Boccaccio troveranno poi pieno
sviluppo nel
Decameron
?
In che senso le opere giovanili di Boccaccio
possono essere considerate un «apprendistato»
per il
Decameron
?
Qual è il pubblico – esplicitamente indicato
dall’autore – del
Decameron
?
In che senso la narrazione è presentata, nel
Decameron
, come consolatoria e salvifica?
Quali sono i tratti fondamentali delle opere
tarde di Boccaccio?
3.
Le opere
Le opere napoletane
Filostrato 
Il
Filostrato
, scritto nel 1335-1339,
è un
romanzo cavalleresco
in 9 canti di
otta-
ve
(strofe costituite da otto endecasillabi di cui i
primi sei a rima alternata e gli ultimi due a rima
baciata), il cui titolo dovrebbe significare, secon-
do l’etimologia di Boccaccio, «vinto e abbattuto
da amore». Si tratta della tragica storia di Troi-
lo e Criseida, tratta dalle versioni medievali del
ciclo greco dedicato alla guerra di Troia. Dietro
il principe troiano Troilo, tradito da Criseide e
Sosta di verifica
Pagina miniata del Decameron dal Codex Palatinus Latinus 1989,
XV secolo.
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