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6.6
La formazione alla cittadinanza
e l’educazione ai diritti umani
1
Educazione e democrazia
Altre questioni di capitale importanza caratterizzano il dibattito pedagogico oltre al
“come si apprende”: da un lato il tema della convivenza e della democrazia, dall’altro
il problema aperto – e connesso al precedente – del “che cosa si apprende”. Ci si sof-
ferma qui sulla seconda questione. Quanto più nelle società si mescolano le etnie e si
moltiplicano gli stili di vita, le fedi religiose, le culture, tanto maggiore appare la ne-
cessità che i cittadini siano capaci di darsi regole comuni, di convivere pacificamente,
di rispettarsi a vicenda.
Con l’espressione “
formazione alla cittadinanza
” si intende per l’appunto il comples-
so di
interventi educativi
realizzati in vari ambienti (prima di tutto famiglia, scuola,
ma anche luoghi del tempo libero e della vita politica) attraverso il quale le persone
imparano a
convivere sulla base
del riconoscimento unanime di un nucleo di “valori
comuni” e cioè
di principi etico-politici condivisi
.
Quando questo accade si apre la strada a un modello civico e di educazione alla citta-
dinanza capace di tenere insieme locale e globale, basato cioè
sulla
conservazione della memoria comune
, ma aperto al
valore della diversità
. Lo scopo è quello di creare processi
di inclusione anziché di esclusione, stimando come destino
di una società aperta non la separazione ma la
coabitazione
.
Le pratiche educative si affidano alle consuetudini del dia-
logo, della discussione, della critica costruttiva, della par-
tecipazione alla vita civica, alla gestione efficace e positiva
dei conflitti. L’obiettivo è di
formare identità capaci
, da
un lato,
di affrontare il pluralismo
di opinioni e di stili di
vita senza sentimenti di superiorità o, al contrario, di pau-
ra, e dall’altro
di vivere
la propria appartenenza
all’inter-
no di una molteplicità di appartenenze
.
La formazione civica non dovrebbe perciò essere concepita
come semplice trasmissione di informazioni e di norme (ad
esempio l’ora scolastica di educazione civica), bensì come
il primo gradino di un percorso globale in cui si intrec-
ciano
conoscenza
,
riflessione
e
azione
. Non basta cioè
conoscere quali sono i propri diritti e doveri, ma occorre
favorirne la sperimentazione mediante iniziative concre-
te (forme di tirocinio assistito, partecipazione ad attività
di volontariato e, in seguito, al servizio civile).
Lo storico documento
adottato dall’Onu nel 1948.
L’Assemblea generale si
appellò a tutti gli Stati membri
dell’organizzazione affinché
diffondessero e facessero
conoscere il testo della
Dichiarazione
, in particolare
nelle scuole e negli altri
organismi che si occupavano
di istruzione.
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