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Queste istanze richiedono l’attivazione di due principali processi educativi: lo
studio
e l’
esercizio delle norme
che regolano la vita associata e i diritti umani; il principio di
solidarietà 
intesa come espressione dei
costi umani e sociali da onorare in comune
.
Detto in altre parole, non si può sperare di promuovere processi di socializzazione eti-
co-politica senza fare appello al contestuale
riconoscimento dei diritti e dei dove-
ri
di cui siamo detentori e al principio degli
obblighi 
di cui dobbiamo farci carico in
quanto parte
di una collettività
. Il principio di diritto e quello di dovere rappresenta-
no, per così dire, il “piedistallo etico” (o, nel linguaggio pedagogico, i
valori
) intorno
a cui promuovere il senso civico individuale e sociale.
Nei diritti dell’uomo si riconosce l’insieme delle condizioni che assicurano il pieno ri-
spetto e il pieno sviluppo della persona umana. In tal senso l’
uomo
è il
soggetto e
il
destinatario
di questi diritti. Essi appartengono alla dignità stessa della persona e pre-
cedono le leggi scritte che possono solo riconoscerli e non determinarli.
I diritti umani sono stati solennemente proclamati nella
Dichiarazione universale 
dei diritti dell’uomo
adottata dall’Assemblea generale dell’Onu il 10 dicembre 1948,
all’indomani delle dittature e delle barbarie che avevano percorso il mondo prima e
durante la seconda guerra mondiale. Il passaggio dalla condizione di pura, benché au-
torevole, raccomandazione a norma giuridica vincolante si è poi compiuto con l’entra-
ta in vigore, nel 1976, di due
convenzioni internazionali
, rispettivamente
sui diritti 
civili e politici
e
sui diritti economici, sociali e culturali
.
Cinema
e letteratura
Democrazia e rispetto per la diver-
sità
Rispetto ad altre forme di governo,
la democrazia si distingue per aspirare
a far convivere idee e culture differenti.
Un’educazione democratica, per questo,
comporta che
vengano insegnati anzi-
tutto la comprensione e il rispetto per gli
altri punti di vista. Si
tratta di un atteg-
giamento opposto a quello
autoritario
e intollerante dei regimi dittatoriali, che
mirano all’omologazione delle
idee e dei
comportamenti e non tollerano
la presen-
za di nessuna forma di diversità.
La trama
Un’originale rappresentazione
di questo secondo modello si trova nel
film del regista tedesco Dennis Gansel
L’onda
. Il regista – che si ispira a un espe-
rimento realmente avvenuto in California
nel 1967 – immagina che un insegnante
di una scuola superiore tedesca (Rainer
Wenger), per spiegare ai suoi allievi che
cosa sia un regime autoritario, li coin-
volga in un esperimento che ne ripro-
duce in piccolo tutte le caratteristiche.
È così che lui viene nominato leader del
gruppo, vengono stabilite regole ferree
e individuati dei codici disciplinari a cui
tutti devono attenersi. Inoltre vengono
scelti un simbolo (l’onda) e una divisa,
che servono a distinguere chi fa parte
del gruppo da chi ne è escluso. L’espe-
rimento arriva in fretta a coinvolgere i
ragazzi, che sembrano dimenticare che
si tratta di un semplice gioco: l’imme-
desimazione con il proprio ruolo è tale
da determinare non solo l’esclusione di
chi non si adegua alle regole, ma anche
il verificarsi di atti vandalici e violenti. È
soprattutto chi in precedenza aveva dif-
ficoltà a socializzare che si fa coinvolgere
dalla nuova situazione, in cui finalmente
è uguale agli altri. Wenger perde il con-
trollo della situazione e cerca di rimedia-
re quando ormai è troppo tardi, senza
riuscire perciò a evitare che la vicenda
finisca in tragedia.
Il significato del film
La domanda da cui
muove il filmè se anche oggi sia possibile
che si realizzi una dittatura simile a quel-
la della Germania nazista. La risposta del
regista, anche alla luce dell’esperimento
californiano del 1967, è positiva: paure
e disagi, insieme a un forte bisogno di
appartenenza, se non sono sufficienti,
rappresentano quantomeno un terreno
favorevole per la formazione di un siste-
ma antidemocratico e ostile ai principi di
tolleranza e di libertà.
L’onda
Titolo originale
:
Die Welle
Regia
:
Dennis Gansel
Germania, 2008, 101’, colore
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