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Pedagogia
2.1
La pedagogia come scienza
1
Il secolo dei fanciulli
Il XX secolo si apre all’insegna di una
grande fiducia nell’educazione
e di una nuova
e più moderna visione dell’infanzia. Dalla fine dell’Ottocento in avanti si registrò un
crescendo di interessi e di iniziative per assicurare al fanciullo protezione e, insieme a
questa, un’educazione più rispettosa dei
diritti dell’infanzia
.
Nel 1902, uscì un libro della scrittrice svedese Ellen Key (1849-1926) che già nel tito-
lo testimoniava le speranze del nuovo secolo:
Il secolo dei fanciulli
. Il volume esprimeva
la convinzione che si potesse rendere migliore l’umanità ponendo l’infanzia al centro
della vita pubblica e privata. Il saggio fu subito tradotto in molte lingue e, insieme al-
le esperienze condotte, fra gli altri, da Maria Montessori e da John Dewey, divenne il
testo di riferimento della nuova pedagogia a livello mondiale.
Oggi, forse, non si è più così ottimisti come fu allora Ellen Key. Neppure il Novecento
ha cancellato le ineguaglianze tra i bambini ed è ormai chiaro che non tutte le infanzie si
equivalgono e che anche nei Paesi del benessere persisto-
no sacche di sofferenza, marginalità, violenza. A questo
si aggiunge il fatto che in altre parti del mondo milio-
ni di bambini continuano a morire per la guerra, le ma-
lattie, la fame, a essere sfruttati come accadeva ai piccoli
inglesi nelle fabbriche di Manchester a metà Ottocento.
Senza dubbio il Novecento è tuttavia stato il momento
storico in cui i bambini del mondo occidentale sono stati
più studiati e curati, il secolo della pediatria e della pue-
ricultura, della psicologia infantile, della frequenza gene-
ralizzata della scuola, il secolo della
Convenzione sui di-
ritti dell’infanzia
(1989). I bambini erano meglio seguiti
e nutriti e, contrariamente a quanto accadeva un secolo
prima, era decisamente diminuita la mortalità infantile.
La
nuova realtà dell’infanzia
è documentata dai cam-
biamenti intervenuti nella vita di tutti i giorni, dappri-
ma nelle famiglie più benestanti e, in un secondo mo-
mento, anche negli altri ceti sociali. Nelle abitazioni
vennero previsti appositi spazi adeguati alle esigenze dei
più giovani, cui era riconosciuto il diritto di disporre
di propri arredi, di libri e di giochi specifici adattati se-
condo le varie età, il genere, le capacità motorie e i bi-
sogni educativi.
Ellen Key sosteneva che
i genitori devono aiutare
i bambini a crescere come
esseri umani, innanzitutto
trattandoli in modo adeguato.
I bambini non vanno allevati
in un ambiente separato dalla
realtà: deve essere una vita
all’insegna della sobrietà, con
poche ma precise restrizioni,
insegnando loro a essere
responsabili, senza preservarli
da sofferenze e insuccessi
conseguenti alle loro azioni.
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