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L
Europa ha «inventato» lo stato
.
Questa semplice constatazione
appare provocatoria, in quanto
sembra porre in questione, inmodo po-
liticamente scorretto, il fatto incontesta-
bile che anche popoli non europei, pri-
mi fra tutti i cinesi, diedero vita a collet-
tività che da ogni punto di vista erano
paragonabili, se non addirittura supe-
riori, a quelle europee.
E tuttavia, esse non erano «stati» nel
senso moderno del termine. Le si po-
trebbe definire piuttosto «regni». E non
a caso sono scomparse, lasciando il po-
sto agli stati moderni. […]
Ma se lo stato non è sempre esistito e
non deve quindi essere inteso come
una necessità antropologica, come e
perché è nato? Esso è nato in quanto
indiretta conseguenza di una necessi-
tà antropologica molto più semplice e
costantemente data: la coazione a rego-
lare i rapporti di potere tra gli uomini,
per natura sempre diversi in gruppi di
ogni genere.
[…] Ogni forma di potere comporta a
sua volta qualche forma di abuso. Chi
detiene il potere, infatti, tende a cer-
care di accrescerlo ulteriormente, non
foss’altro che per tutelare la propria
superiorità rispetto agli altri titolari di
potere. Se questo sforzo è coronato da
successo e viene accettato, il potere si
consolida in dominio, dando così vita
a un’istituzione politica. Inizia così il
lungo cammino verso una collettività
organizzata, e in particolari condizioni
verso lo stato moderno. Quest’ultimo,
infatti, nella sua essenza è stato di po-
tenza, e cioè il tipo più potente di or-
ganizzazione collettiva che gli uomini
abbiano creato.
L’accettazione da parte dei dominati
può essere ricondotta all’utilità del do-
minio ai loro occhi, oppure al loro ti-
more di violenze da parte dei detentori
L’
Europa
inventa e consolida
lo
Stato moderno
Profilo di una novità politica
Il problema della formazione e della natura dello Stato moderno è senz’altro
essenziale per capire l’epoca che stiamo studiando. Lo Stato moderno è,
o tenta di essere, uno Stato centralizzato ed è una forma giuridica che si
determina in tutta la sua efficienza quando riesce a definire precisi ambiti
territoriali d’azione e a fissare in modo esclusivo le competenze della propria
sovranità. Lo Stato centralizzato è, dunque, “moderno” nella misura in cui
si batte per affermarsi contro i particolarismi feudali, mettendo in atto una
serie di strategie tese a costruire un’efficace rete centripeta delle funzioni.
il parere dell’esperto
1
Perché lo Stato moderno
nasce in Europa
Wolfgang Reinhard
analizza i motivi che resero possibile la nascita dello
Stato moderno in Europa e non altrove. Lo Stato moderno non è, dunque,
il prodotto di una necessità universale, ma deriva da ben precise condizioni
storiche. Presuppone l’esercizio esclusivo della forza da parte di poteri
nati in modo coercitivo e militarista, e la necessità di preservare tali poteri
costrinse a rendere stabili le istituzioni appena nate.
del potere. Nella maggior parte dei ca-
si quell’accettazione dipenderà da en-
trambi gli aspetti, poiché sia il dominio
in generale sia l’istituzione di stati in
particolare hanno perpetrato violenze
per lungo tempo. Sebbene i detento-
ri del potere fingessero di proteggere i
loro sudditi dalla violenza di terzi, essi
stessi avevano prodotto quella violenza
con le proprie rivalità. Le fondamenta
degli stati sono state poste nelle guer-
re. […] Questa visione dei fatti è molto
più realistica dei tentativi di ricondurre
lo stato a un contratto sociale fittizio, al
consenso di una società su determinati
valori o sulla domanda e offerta in un
libero mercato del potere. […]
Quando il Fondatore di un regno mo-
riva, la sua opera crollava rapidamente
se mancava chi la proseguisse. La con-
tinuità di una volontà di potere effi-
ciente è stata il principale presupposto
della nascita degli stati moderni. […]
Ma la continuità dinastica da sola non
era sufficiente. Altrettanto importante
era che vi fossero delle élite di potere
interessate a sposare durevolmente la
causa dell’autoaffermazione e dell’ul-
teriore sviluppo di un potere centrale,
e collaborative nell’imporla ai sudditi.
Una simile continuità delle élite favorì,
ad esempio, la stabilità della monarchia
elettiva del papato, persino più di tante
monarchie ereditarie. […]
Lo sviluppo politico dei futuri stati fu
promosso dalla rivalità reciproca tra
«fondatori di stati», che si tradusse in
frequenti guerre. I crescenti costi di
queste ultime, tuttavia, costrinsero a
prelevare risorse sempre maggiori, il
che a sua volta determinò un ulteriore
aumento del controllo del potere cen-
trale. Verosimilmente, è stato questo
[…] a innescare quella forza propul-
siva che a sua volta ha determinato la
nascita dello stato moderno. In quan-
to stato di potenza, lo stato moderno
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