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Sintesi
La Spagna di Filippo II
Con Filippo II (1566-1598) inizia il siglo de oro della Spagna, ossia l’epoca del massimo splendore
della monarchia iberica. In questo periodo, vivono El Greco, Luis de Góngora e Miguel de Cer-
vantes, l’autore del
Don Chisciotte
. L’apogeo della Spagna è reso possibile dalle favolose ricchezze
che giungono dalle colonie. Queste ricchezze non vengono, però, utilizzate per lo sviluppo della
nazione: al contrario, mentre la nobiltà disprezza ogni attività imprenditoriale, i ceti produttivi sono
impoveriti da una fiscalità esosa. Allo sviluppo culturale si affianca, dunque, un quadro di pesante
arretratezza socio-economica.
Filippo II, che, oltre alla Spagna, eredita dal padre Carlo V le colonie americane, i Paesi Bassi, la
Franca Contea e i possedimenti italiani, si stabilisce a Madrid nel palazzo dell’Escorial e da lì gover-
na i suoi immensi domini come un sovrano assoluto. Intransigente difensore della fede cattolica,
Filippo II persegue tutti coloro che sono anche solo sospettati di allontanarsi dall’ortodossia cat-
tolica. In Spagna, l’azione repressiva colpisce i
conversos
e i
moriscos
(rispettivamente, i discendenti
degli ebrei e dei musulmani convertiti al cristianesimo), entrambi oggetto di forti persecuzioni.
Filippo II tenta di imporre il proprio governo assolutista nei Paesi Bassi e di sradicare il prote-
stantesimo, che si era diffuso soprattutto nelle province settentrionali. I Paesi Bassi erano, però,
una società ricca ed evoluta, largamente tollerante e caratterizzata dalla presenza di una borghesia
sviluppata. La politica accentratrice e religiosa di Filippo II si unisce al malcontento generato dalla
crescente pressione fiscale e porta allo scoppio di una ribellione antispagnola (1566), a cui parteci-
pano anche molti cattolici.
La feroce repressione attuata dal governa-
tore spagnolo, il duca d’Alba, non ottiene
altro effetto che estendere la rivolta. Solo
con l’arrivo nei Paesi Bassi di Giovanni
d’Austria il governo spagnolo riesce a stac-
care dalla rivolta le province meridionali di
fede cattolica. Le sette province setten-
trionali di professione protestante danno
allora vita all’Unione di Utrecht (1579) e
proclamano l’indipendenza. Nasce così
la Repubblica delle Province Unite, detta
abitualmente Olanda.
Lo spirito di crociata e la tutela degli in-
teressi spagnoli spingono Filippo II a im-
pegnarsi nel Mediterraneo contro i turchi.
Come già il padre Carlo V, Filippo II cerca
senza esito di fermare l’azione dei pirati saraceni che, partendo dall’Africa, depredavano le coste
spagnole e italiane. Il maggiore pericolo per l’Europa cristiana è però rappresentato dagli ottomani,
che nel 1570 conquistano Cipro, minacciando di avanzare nell’intero Mediterraneo.
Per fermare l’avanzata turca viene istituita sotto l’egida di papa Pio V una Lega santa, a cui par-
tecipano tutti gli Stati europei. Il 7 ottobre 1571 a Lepanto la flotta cristiana, affidata a Giovanni
d’Austria, fratello di Filippo II, distrugge quella turca. Gli Stati europei non sanno, però, sfruttare i
vantaggi della vittoria: Venezia si accorda coi turchi, in cambio di vantaggi commerciali, e la Lega
santa si sfalda velocemente. Ma la vittoria di Lepanto rappresenta, comunque, un punto di svolta e
l’inizio della crisi del controllo turco sul Mediterraneo.
L’Inghilterra elisabettiana
In Inghilterra, dopo la morte di Enrico VIII e il breve regno di Edoardo VI, sale al trono la cattolica
Maria I Tudor (1553-1558), detta Maria “la Cattolica” per i suoi tentativi di reintrodurre nel Paese
il cattolicesimo, e “la Sanguinaria” per la feroce persecuzione dei protestanti. Alla morte di Maria
il trono va a un’altra figlia di Enrico VIII: Elisabetta I (1558-1603). La nuova regina reintroduce nel
Paese il protestantesimo e governa con oculatezza, cercando costantemente l’accordo con il Parla-
mento e i ceti produttivi.
Il
siglo de oro
:
luci e ombre
Un sovrano
accentratore e cattolico
La rivolta
dei Paesi Bassi
La guerra
nel Mediterraneo
La vittoria di Lepanto
Elisabetta I
regina d’Inghilterra
Per reprimere
la ribellione protestante
delle province
settentrionali, Filippo II
invia il duca d’Alba
(qui ritratto mentre entra
a Bruxelles), che verrà
però sconfitto.
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