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sezione 5
La nascita del capitalismo e la formazione delle grandi potenze europee
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Borbone. Il matrimonio suggellava la
nuova
linea
politica
della corte,
aperta ai protestan-
ti
e antispagnola.
La
reazione
rabbiosa dei
Guisa
non si fece attendere: nella notte fra il 23 e il 24 agosto 1572,
la
notte
di
San Bartolomeo
, la popolazione parigina, aizzata dai Guisa, massacrò spietata-
mente più di duemila
ugonotti
, convenuti nella capitale per il matrimonio tra Margherita ed
Enrico di Borbone. Da Parigi il massacro dilagò in tutta la Francia, provocando un numero
impressionante di vittime: le ostilità tra ugonotti e cattolici ripresero più forti di prima.
2
Dalla guerra dei tre Enrichi all’editto di Nantes
L’eccidio
di San Bartolomeo
Nantes
FRANCIA
fonti e documenti
Enrico IV difende l’editto di Nantes
davanti al Parlamento di Parigi
Il discorso di Enrico di fronte al Parlamento di Pa-
rigi è esemplare per def inire la sua forte concezio-
ne della sovranità. Enrico, che da protestante era
divenuto cattolico per poter accettare la corona,
dichiara ai parlamentari di essere «più cattolico di
voi», in ragione del suo essere re di Francia. La sua
dichiarazione esprime la volontà regia di sottomet-
tere tutti gli organismi di governo al suo controllo.
Ciò che voglio dire è che vi prego di appro-
vare l’editto che ho accordato agli ugonotti.
Quel che ho fatto è per il bene della pace;
l’ho realizzata al di fuori, voglio realizzarla
dentro il mio regno. Voi mi dovete obbe-
dire, in considerazione della mia qualità e
dell’obbligo che hanno verso di me i miei
sudditi e particolarmente voi del Parlamen-
to. Ho riportato gli uni nelle loro case, dalle
quali erano stati banditi, gli altri nella fede
che non avevano più. Se ai miei predeces-
sori era dovuta obbedienza, a me si deve
altrettanta e anche maggiore devozione,
perché ho ristabilito lo Stato, avendomi
Dio designato per mettermi nel regno che
è mio per eredità e acquisto. [...]
E non sollevate questioni in nome della re-
ligione cattolica: io l’amo più di voi, sono
più cattolico di voi, sono f iglio prediletto
della Chiesa. Vi sbagliate se pensate di ap-
poggiarvi al papa; egli è più vicino a me che
a voi. Se non vorrete obbedirmi, vi farò di-
chiarare tutti eretici. [...]
Ho fatto il soldato, e non per parata. Ora
sono re, e parlo da re. Voglio essere obbe-
dito. In verità, gli uomini di legge sono il
mio braccio destro, ma se la cancrena si
diffonde nel braccio destro, bisogna che il
sinistro lo tagli.
(Enrico IV,
Discorso al Parlamento di Parigi
per l’approvazione dell’Editto di Nantes
,
trad. R. Villari, in M. Arondel,
J. Bouillon, J. Rudel,
XVI, XVII, XVIII siècles
, Paris, 1959)
25 febbraio 1599: Enrico IV
promulga l’editto di Nantes,
che sancisce la libertà di culto.
Nel 1574, alla morte di Carlo IX, salì al trono
Enrico III
(1574-1589), che cercò di pacifi-
care i due fronti. Fu un tentativo fallimentare, perché la Francia era in preda al caos e, alla
lotta
fra
cattolici
e
calvinisti,
si sovrapponeva ormai quella per la
conquista del
trono
fra
i due schieramenti nobiliari: i cattolici
Guisa
e i protestanti
Borbone
.
Fu la cosiddetta
guerra dei tre Enrichi
(1585-1589), dal nome dei contendenti:
Enrico III
,
l’ugonotto Enrico
di Borbone
ed Enrico
di Guisa
, cattolico e appoggiato da Filippo II di
Spagna e dal papa, che cercavano di scongiurare il rischio di un sovrano ugonotto.
In tre in lotta per il trono
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