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unità 10
Le grandi potenze del secondo Cinquecento
Gentry
È la nuova nobiltà affaristica sviluppatasi nelle campagne inglesi fra il XV e il XVI secolo, a partire dalla
fine della Guerra delle Due Rose. La
gentry
aveva ottenuto un titolo nobiliare attraverso l’acquisto di un terreno
feudale, grazie all’intensificarsi delle leggi che consentivano la recinzione delle terre a demanio pubblico (
enclo-
sures acts
), oppure accrescendo i propri domini con l’acquisto di terre ecclesiastiche, secolarizzate in seguito
alla Riforma anglicana. Questa nuova classe si distingueva dalla precedente nobiltà agraria per una mentalità
imprenditoriale, ispirata alla logica del profitto, e gestiva l’attività agricola cercando di intensificare la produzione
e di razionalizzare la distribuzione.
Yeomen
Con questa parola si intende la borghesia proprietaria o affittuaria di piccole proprietà, anch’essa
caratterizzata, come la
gentry
, da una mentalità imprenditoriale. Grazie a queste due nuove classi aumentarono
le terre coltivabili e la produzione di bestiame, soprattutto di ovini, in concomitanza con lo sviluppo di una solida
industria tessile.
Gentry
e
yeomen
furono il fulcro della trasformazione che distrusse definitivamente il vecchio
sistema feudale di organizzare la produzione.
glossario
derna logica del profitto. Allo
scopo di intensificare la pro-
duzione furono sperimentate
nuove
colture
(luppolo, zaf-
ferano) e
tecniche
di
coltiva-
zione
più complesse.
Lo sviluppo del settore mani-
fatturiero si fondò anche su
una più stretta interazione
con il mondo agricolo. Lo at-
testa la
crescita
eccezionale
della produzione
tessile
in-
glese, resa possibile dalla
maggiore disponibilità di
la-
na
, a sua volta collegata all’in-
cremento dell’allevamento di
ovini, derivato dalla diffusio-
ne delle
enclosures
. Elisabetta
cercò, peraltro, di limitare
l’esportazione delle materie
prime per incentivare la pro-
duzione interna: gli inglesi, tradizionali esportatori di lana greggia, si fecero ora produtto-
ri di tessuti di qualità non eccellente ma a
prezzi contenuti
, che presto si sarebbero impo-
sti in tutta Europa.
L’
industria
del
ferro
divenne uno dei settori trainanti dell’economia, agevolata dall’intro-
duzione del
carbone
, fonte energetica disponibile in Inghilterra in giacimenti anche super-
ficiali e, per questa ragione, conveniente.
I
centri urbani
, divenuti ormai centri produttivi, attiravano un
numero crescente
di per-
sone in fuga dalle campagne: contadini poveri, che con la riduzione dei campi aperti non
riuscivano più a sopravvivere, e braccianti in esubero rispetto alle richieste. Città come
York, Leeds, Manchester, Bristol e, naturalmente, Londra divennero sempre più popolose.
Del resto, l’
andamento demografico
inglese stava seguendo una linea nettamente
ascen-
dente
: dalla metà del Cinquecento alla metà del Seicento la popolazione del regno raddop-
piò, in misura direttamente proporzionale al processo di modernizzazione economico-pro-
duttiva. Maggiori risorse agricole portarono alla crescita della popolazione; di conseguen-
za, si ebbe l’
aumento dei consumi
e una maggior disponibilità di
forza lavoro
.
Il generale progresso economico inglese non coincise, però, con un
miglioramento
delle
condizioni di
vita
delle
classi umili
. Al contrario, il numero dei poveri aumentò enorme-
mente, in larga misura per l’espulsione di manodopera contadina dalle campagne, a segui-
to delle
enclosures
, e in parte per l’estensione dei pascoli a discapito dei terreni coltivati. Al-
la
disoccupazione
facevano seguito il vagabondaggio, l’accattonaggio, la criminalità: feno-
meni in passato marginali, ma che ora coinvolgevano una fetta sempre più ampia della po-
polazione, ponendo, fra l’altro, nuovi problemi di ordine pubblico e di disciplinamento
sociale.
La crescita
del settore tessile
Urbanizzazione e
incremento demografico
Povertà e disagio sociale
Allo sviluppo della
gentry
e degli
yeomen
non corrispose
un miglioramento delle condizioni
di vita della classe contadina,
che anzi fu danneggiata
dall’estendersi delle
enclosures
.
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