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Groninga
Deventer
Amsterdam
Utrecht
L’Aia
Nimega
Anversa
Bruges
Gand
Bruxelles
Lussemburgo
Sedan
Namur
Mons
Cambrai
Arras
Lilla
Ypres
Leeuwarden
Limburgo
Liegi
Tournai
Mare
del Nord
REGNO
DI FRANCIA
321
unità 10
Le grandi potenze del secondo Cinquecento
ragioni politiche
: dopo aver goduto sotto Carlo V di un periodo di relativa autonomia,
i Paesi Bassi furono coinvolti da Filippo II nel progetto di centralizzazione politica e omo-
geneizzazione culturale. La nobiltà locale, in particolare, mal sopportava le ingerenze spa-
gnole negli affari interni;
ragioni religiose
: per sradicare la Riforma dai Paesi Bassi, Filippo insediò vescovi da
lui nominati e cercò di sottoporre i Paesi Bassi alla giurisdizione dell’Inquisizione spagno-
la. Questa apparve un’ingerenza intollerabile, che avrebbe spianato la strada alla soppres-
sione di tutti i privilegi e delle autonomie locali.
La resistenza all’egemonia cattolica finì per unirsi alla protesta politica. La corruzione del
clero cattolico e la ribellione antispagnola finirono per guadagnare alla causa della
rivolta
anche molti cattolici.
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L’indipendenza delle Province Unite
Nel 1566 in molti centri urbani (Gand, Bruges, Tournai, Anversa) si verificarono
saccheg-
gi
di conventi e chiese, con l’uccisione di alcuni religiosi. Filippo II inviò nella regione il
duca d’Alba
, esperto combattente e uomo di sua fiducia, che avviò una feroce repressione.
Per punire i ribelli il duca d’Alba istituì un tribunale – il tribunale dei torbidi –, che emise
migliaia di sentenze di condanna alla pena capitale. L’assoluta intransigenza del duca d’Al-
ba infiammò ed estese la rivolta. Dopo alterne vicende militari ed episodi di ferocia da par-
te degli spagnoli, i
ribelli batterono
l’esercito occupante, fino a costringere il duca d’Alba
a rientrare in Spagna.
Le province del Nord erano sotto il controllo dei rivoltosi, mentre le province del Sud, in
prevalenza cattoliche, rimanevano tendenzialmente legate alla Spagna. Filippo II, allora,
nominò governatore dei Paesi Bassi
Giovanni d’Austria
, il popolarissimo vincitore di Le-
panto, che riuscì a sconfiggere i ribelli.
Nel 1576 le
province settentrionali
(protestanti) e quelle
meridionali
(cattoliche) diedero
vita a un’alleanza antispagnola, l’
Unione di Gand
, ma il nuovo governatore spagnolo, Ales-
sandro Farnese, riuscì a staccare dall’alleanza le province meridionali. Le
sette province
protestanti
del Nord
, allora, diedero vita all’
Unione di Utrecht
(1579) e, due anni più tar-
di, sostenendo che il diritto dei popoli le obbligava a respingere le pretese del tiranno, pro-
clamarono la propria indipendenza. Nasceva così la Repubblica delle Province Unite, det-
ta anche Olanda dal nome della provincia più importante, il cui governo fu affidato a Gu-
glielmo d’Orange.
La guerra antispagnola si protrasse a lungo e si complicò quando l’
Inghilterra
di Elisabet-
ta I
intervenne
al fianco delle sette province.
Solo nel 1648, a conclusione della Guerra dei
Trent’anni (vedi p. 394), l’Olanda vide for-
malmente riconosciuta la propria
indipen-
denza
da parte della Spagna.
Si formava così uno
Stato
a prevalenza
pro-
testante
, caratterizzato da un governo che
appariva un compromesso fra le istituzioni
repubblicane e la monarchia. Da un lato, l’as-
semblea degli
Stati generali
, una camera
elettiva con ampi poteri, legata agli interessi
della
borghesia
mercantile urbana; dall’al-
tro, la figura dello
Statolder
, espressione
dell’aristocrazia
e rappresentante di un for-
te potere centrale, che controbilanciava le au-
tonomie locali.
La repressione
della rivolta
La nascita
delle Province Unite
Un compromesso tra
repubblica e monarchia
Groninga
Deventer
Amsterdam
Utrecht
L’Aia
Nimega
Leeuwarden
Mare
del Nord
Principati ecclesiastici
Paesi Bassi spagnoli
Repubblica delle Province Unite
La Repubblica delle Province Unite
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