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Testo guida
viglia; e faccendo quello che altra volta aveva fatto, quante donne v’avea
108
(ché
ve ne avea assai che parenti erano state e della dolente giovane e del cavaliere e
che si ricordavano e dell’amore e della morte di lui) tutte così miseramente
109
piagnevano come se a sé medesime quello avesser veduto fare.
La qual cosa al suo termine fornita
110
, e andata via la donna e ’l cavaliere, mise
costoro che ciò veduto aveano in molti e vari ragionamenti
111
; ma tra gli altri
che più di spavento ebbero
112
, fu la crudel giovane da Nastagio amata, la quale
ogni cosa distintamente
113
veduta avea e udita, e conosciuto che a sé più che ad
altra persona che vi fosse queste cose toccavano
114
, ricordandosi della crudeltà
sempre da lei usata verso Nastagio; per che già le parea fuggir dinanzi da lui
adirato e avere i mastini a’ fianchi.
E tanta fu la paura che di questo le nacque, che, acciò che questo a lei non avve-
nisse, prima tempo non si vide (il quale quella medesima sera prestato le fu
115
)
che ella, avendo l’odio in amore tramutato, una sua fida cameriera segretamente
a Nastagio mandò, la quale da parte di lei il pregò che gli dovesse piacer d’andare
a lei, per ciò ch’ella era presta di far tutto ciò che fosse piacer di lui
116
. Alla qual
Nastagio fece rispondere che questo gli era a grado molto, ma che, dove piaces-
se, con onor di lei voleva il suo piacere, e questo era sposandola per moglie
117
.
La giovane, la qual sapeva che da altrui che da lei rimaso non era che moglie di
Nastagio stata non fosse
118
, gli fece risponder che le piacea.
Per che, essendo ella medesima la messaggera
119
, al padre e alla madre disse che
era contenta d’esser sposa di Nastagio, di che essi furon contenti molto; e la
domenica seguente Nastagio sposatala e fatte le sue nozze, con lei più tempo
120
lietamente visse.
E non fu questa paura cagione solamente di questo bene, anzi sì tutte le ravigna-
ne donne paurose ne divennero, che sempre poi troppo più arrendevoli a’ piaceri
degli uomini furono, che prima state non erano
121
.
108
v’avea
: c’erano.
109
miseramente
: piene di dolore.
110
al suo ... fornita
: giunta alla fine.
111
mise costoro ... e vari ragionamenti
:
spinse tutti i presenti a discutere («ragiona-
menti») molto e in vario modo.
112
che più di spavento ebbero
: che si
presero maggior paura.
113
distintamente
: chiaramente; difatti
Nastagio aveva provveduto a porla proprio
davanti alla terribile scena.
114
e conosciuto ... toccavano
: e resasi
conto che queste cose riguardavano («toc-
cavano») lei più che ogni altro dei presenti.
115
prima tempo ... prestato le fu
: non
appena ebbe l’occasione propizia («prima
tempo»), che le capitò quella stessa sera.
116
la quale ... di lui
: che lo pregò da parte
sua di volerla («dovesse piacer») raggiunge-
re, perché era pronta («presta») a fare ogni
cosa egli volesse.
117
che questo ... moglie
: che questo gli
faceva molto piacere («a grado»), ma che,
se lei lo desiderasse, voleva soddisfare il suo
desiderio con onore, e cioè prendendola in
moglie.
118
la qual ... fosse
: la quale sapeva che era
dipeso («rimaso») soltanto da lei, e non da
altri, se non era ancora moglie di Nastagio.
119
essendo ... messaggera
: ossia facendo
lei stessa la domanda di matrimonio.
120
più tempo
: molto a lungo.
121
E non fu questa ... state non erano
:
E il terrore suscitato da questa visione non
fu soltanto causa («cagione») di questo fe-
lice avvenimento, perché tutte le donne di
Ravenna («ravignane») si impaurirono a tal
punto che in seguito divennero sempre più
docili («arrendevoli») dinanzi ai desideri
degli uomini di quanto erano state prima.
nastagio, pur risultando
vittorioso, vuole
sottolineare l’onestà
delle proprie intenzioni
e la sua volontà di
sposare la donna con
ogni onore.
il tono elevato e quasi
tragico della storia è
stemperato da una
maliziosa battuta finale,
come è nello stile di
boccaccio.
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