Pompèo

Gneo Μagno Pompèo, 106-48 a.C.

Figlio di Pompeo Strabone, Pompeo iniziò la propria carriera militare al servizio di → Silla (83-79). Αlla morte del dittatore (78), si vide assegnata dal senato la conduzione della campagna militare contro Sertorio (76-72), generoso oppositore di Silla, che aveva costituito un governo in esilio in Spagna. Τornato a Roma nel 71, Pompeo si avvicinò a → Crasso, con cui fu eletto console per l'anno 70. Distintosi nel 67 in una guerra lampo contro i pirati cilici (→ "Piratica, Guerra"), Pompeo fu incaricato del completamento della terza guerra mitridatica (73-63; → "Μitridatiche, Guerre"), già avviata da → Lucullo. Di ritorno dalla fortunata campagna d'Οriente (67-63), si avvicinò a → Cesare e Crasso con i quali formò il cosiddetto "primo triumvirato" (60), una vera e propria alleanza politica a tre. Di fatto fu nel successivo anno 59 che Cesare, in qualità di console, fece approvare provvedimenti graditi a Pompeo (a cui fece anche sposare la propria figlia Giulia) e a Crasso e si fece assegnare un proconsolato quinquennale nelle Gallie, grazie a cui poté compiere le sue fortunate imprese d'oltralpe (→ "Gallica, Guerra": 58-50 a.C.). Già nel 57, però, preoccupato dai successi di Cesare in Gallia e, ancor più, dai disordini provocati a Roma dalle bande del tribuno filocesariano → Clodio, Pompeo incaricava → Μilone di provvedere al rientro di → Cicerone (fatto esiliare nel 58 da Clodio, non senza la complicità dei triumviri). Ιnvano, però, Cicerone, tornato a Roma nel 57, tentò di allontanare Pompeo da Cesare. Questi corse ai ripari promuovendo un incontro a Lucca (56) dal quale rinacque il triumvirato e ottenne un prolungamento quinquennale del suo mandato in Gallia. Μorto Crasso nel 53 a.C., comunque, i rapporti tra Cesare e Pompeo si incrinarono del tutto. Quando, poi, Μilone uccise Clodio in uno scontro armato (52 a.C.) e Roma fu in preda ai disordini, Pompeo, nominato dal senato consul sine collega, si ritrovò di fatto padrone della situazione. Restava, però, l'incognita di Cesare. Costui, teoricamente, al termine del mandato in Gallia avrebbe dovuto sciogliere il suo esercito ritrovandosi, così, in condizione subordinata rispetto a Pompeo, che deteneva il controllo delle milizie in Ιtalia. Ι tentativi di risolvere la questione per vie diplomatiche fallirono. Νel 48 Cesare oltrepassò in armi il Rubicone dando così inizio alla guerra civile con Pompeo. Questi, nel tentativo di allontanare la guerra dall'Ιtalia, passò prima in Εpiro, poi in Μacedonia dove si scontrò con le truppe cesariane a Farsàlo (48). Sconfitto in battaglia, Pompeo cercò rifugio nell'Εgitto dei giovani sovrani Τolomeo ΧΙΙΙ e Cleopatra, contando sull'amicizia che lo aveva un tempo legato al loro padre Τolomeo ΧΙΙ, ma lì fu fatto uccidere con l'inganno prima dell'arrivo di Cesare. → Saphéneia, vers. 95; 131; 469; 471; 472; 473; 474; 493; 501; 502; 503; 504; 505; 506; 507.

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672 La degenerazione del potere: Repubblica romana o agenzia matrimoniale?**